Quel che ci resta della quarantena. Parte 2

Contemplazione, tempo, tenacia e cambiamento. Continua il nostro viaggio tra le parole suggerite da Avvenire come bussole per la Fase2

 

Continua il nostro viaggio tra le parole di Avvenire per la Fase2.

 

Contemplazione
E ora costruiamo un mondo fanciullo

Giovanni Allevi, compositore, 51 anni, Milano

La quarantena è stata un periodo di buio, in cui ho preso coscienza della caducità del mio lavoro e della fragilità del nostro essere umani. Sarò l’ultimo a tornare alla mia attività sul palco di un teatro; attenderò, come ho fatto in questi mesi. Eppure dal buio e dalla paura è sgorgata nel mio cuore una delicata luce inaspettata: ho sviluppato una attitudine contemplativa, mi
sono nutrito del silenzio, ho scritto musica nuova. Costretto a fermarmi, ho potuto osservare minuziosamente la rinascita di una piccola pianta grazie alle mie cure, e ho gioito del primo fiore sbocciato, quasi fosse il simbolo del futuro che ci attende. Nuove note hanno inondato la mia mente, nuove melodie, che soprattutto ora assumono una luce differente, e mi sembra un sogno poterle un giorno condividerle sul palco in teatro. Ora ho la certezza che tutti insieme costruiremo un mondo più bello, meno competitivo, più solidale, meno adulto, più fanciullo. Inizia per l’umanità una nuova primavera (testo raccolto da Angela Calvini)

Tempo
Via dai ritmi pazzi, quante gioie inaspettate

Sebastiano Somma, attore, 59 anni, Roma

Partirei proprio dal termine lockdown, che mi ha fatto pensare a un "confino", quasi una nuova Ventotene. Quegli uomini, però, seppero trasformare la privazione in un’opportunità per progettare l’Europa unita. Così spero che il nostro "confino" sanitario si trasformi in un’occasione per migliorarci. Ho riflettuto sui ritmi forsennati di prima e sulla qualità del tempo nella quarantena. Ho letto tanto, ho ascoltato buona musica, mi sono confrontato con la mia famiglia, con gli amici, i colleghi, ho fatto la pizza in casa, assecondando la mia passione napoletana, ho immaginato nuovi percorsi professionali, ho pianto per chi non ce l’ha fatta, mi sono commosso per quelli che hanno lottato per gli altri. Insomma mi sono ripreso il tempo, come fa un attore sulla scena, calcolando parole e silenzi. E il silenzio del Papa, nella preghiera del 27 marzo, mi è rimasto nel cuore. Se in futuro riusciremo a vivere il nostro tempo così, senza lasciarci stritolare dai ritmi frenetici, potremo regalare a noi e agli altri gioie inaspettate. (testo raccolto da Mimmo Muolo)

Tenacia
Sorrisi e commozione per i libri a domicilio

Antonio Terzi, libraio, 49 anni, Alzano Lombardo (Bg)

Era la mattina del 3 marzo. Vicino alla libreria tre interventi, in un paio d’ore, a prelevare anziani che non respiravano più. Abbiamo chiuso il negozio il lunedì successivo: una settimana prima che arrivasse l’obbligo decretato dal governo, ad Alzano noi commercianti abbiamo deciso tutti di fermarci. Ed è stato un primo modo spontaneo di sentirci comunità. Le prime
settimane sono state di smarrimento totale, poi però quello che hai seminato ti viene in soccorso: da anni, con un gruppo di amici e colleghi di Bergamo e provincia, organizziamo la Fiera dei Librai. Insieme abbiamo deciso di farla comunque, online. Risultato: migliaia di visualizzazioni per conferenze da dieci minuti che ci permettono oggi di dire che il Covid non ci ha fermati. Poi ho deciso di iniziare il servizio a domicilio, e casa si è trasformata in un magazzino. Quando andiamo dai clienti dietro le mascherine troviamo sorrisi e commozione, infinitamente più preziosi di quanto incassiamo(testo raccolto da Marco Birolini)

Cambiamento
Imparare ad adattarsi, lezione per la vita

Marina Vanzetta, 55 anni, Negrar (Vr) 

È stato un periodo molto complicato e difficile, come tanti altri atleti anche io ho dovuto sospendere per diverse settimane gli allenamenti a causa della pandemia. Ma per certi versi è stato anche un periodo positivo e felice soprattutto perché ho potuto trascorrere moltissimo tempo insieme alla mia famiglia. Era da tanto che non succedeva a causa dei miei impegni sportivi. Ho imparato poi un’altra cosa. Che bisogna avere la capacità di modificare in corsa i propri progetti e riuscire ad adattarsi a cambiamenti che non dipendono dalla tua volontà: è una conquista difficile e faticosa ma ora posso dire che è fondamentale. Riusciremo ad essere davvero persone migliori? Penso proprio di sì, anche perché da un periodo così difficile si esce
sicuramente più forti. E mi sembra davvero che tutti stiamo imparando ogni giorno ad apprezzare le cose semplici che sono spesso le più belle e importanti della nostra vita. (testo raccolto da Antonio Giuliano)


Abbonati a inDialogo con l'Avvenire









Questo sito web utilizza i cookie
Questo sito o gli strumenti di terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner acconsenti all'uso dei cookie.
design komunica.it | cms korallo.it.