"La comunicazione oggi, sembra essere un guscio vuoto, senza verità e ricco di autoreferenzialità. È importante che anche chi è poco abituato alla ricerca della verità si impegni per cercarla, dando una direzione alla propria vita". Così il vescovo di Nola, Francesco Marino ha concluso l’incontro
Tre i relatori invitati a confrontarsi sul tema: il direttore dell'Istituto interdiocesano Nola-Acerra, Francesco Iannone, il segretario Ucsi Campania, Francesco Manca e il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio. Appassionati e ricchi di spunti di riflessione gli interventi - moderati dal giornalista e direttore dell’Ufficio comunicazioni diocesano, Marco Iasevoli –, come dimostrato anche dalle domande emerse dalla platea nell’ultima mezz’ora.
Il direttore Tarquinio ha sottolineato il carattere “triviale” del tempo presente, che rende difficile costruire piazze – anche virtuali – di comunicazione a supporto della costruzione delle piazze reali, delle comunità sociali; l’impegno di ciascuno, ha evidenziato, deve tendere a "riumanizzare le parole", evitando di usare i moderni device come "armature" di ultima generazione che autorizzano ad osare fino a ledere: "Anche la stampa non si salva se non esce dal vicolo cieco dell’oltraggio. La comunicazione, ha ribadito più volte Tarquinio, non può prescindere dall’ascolto e dalla cura della relazione. Aspetto quest’ultimo sottolineato anche da Francesco Manca, che ha presentato l’impegno per una "buona comunicazione" portato avanti dall’Unione stampa cattolica campana, e da don Francesco Iannone, che ha richiamato il pericolo "del serpente" che mette a scelta tra una comunicazione per la verità e una comunicazione da "torre di Babele".
Articolo comparso su Avvenire del 21/05/2018, a pag.12
