Francesco Marino,
il vescovo
Consulta le sue lettere, le omelie, i messaggi e gli editoriali e scopri qualcosa in più su monsignor Francesco Marino
Insieme intorno al nostro Signore
«Questa celebrazione è un’occasione per esprimere sentimenti di gratitudine e consapevolezza di fede per il legame teologico che unisce il vescovo alla chiesa, alla realtà totale del popolo di Dio. Mi sovvengono le famose parole di sant’Agostino, che proprio in un discorso di commemorazione della sua ordinazione diceva ai fedeli ‘con voi sono cristiano, per voi sono vescovo’ sottolineando poi che l’essere cristiano era per lui motivo di fiducia nel Signore, per la grazia che l’essere cristiano conferisce che è grazia di salvezza, mentre l’essere vescovo lo riempiva di timore per la responsabilità che l’ufficio comporta, anche per l’amore che esso comporta. Due dimensioni queste citate da sant’Agostino - la gioia dell’essere cristiano e il timore dell’essere vescovo - che interpellano tutti noi, che riguardano tutti noi. Essere cristiani, una dimensione che come descritto dalla prima lettura (1Gv 4,7-10) che abbiamo ascoltato è relativa alla grazia della carità, dell’agape, che si è manifestata nel Figlio di Dio e che è propria di tutti i discepoli di Gesù. San Giovanni, nella sua Prima lettera alla sua comunità, parla addirittura del comando dell’amore, eppure l’amore non si comanda. Ma san Giovanni fa riferimento al carattere di dono dell’amore che viene da Dio aggiungendo che chi ama è generato da Dio e conosce Dio, un essere generati che ci riporta al mistero che è in Dio, mistero della generazione eterna che è in Dio, all’eterna generazione del Figlio che è origine di quell’amore che nel Figlio ci è stato donato, perché noi avessimo la vita. Perciò Dio è amore, è amore in sé ed è amore che si manifesta nella storia, nel Figlio. Oggi esistono tante banalizzazioni dell’amore mentre l’agape di Dio, il suo amore, ha una profondità che ci interpella in quanto dono che in quanto tale diventa comando. Dono di cui la comunità cristiana è chiamata a dare testimonianza. Se Dio è amore, non tutto ciò che chiamiamo amore rivela Dio, ma noi impariamo dov’è l’amore, cosa è l’agape contemplando il Figlio donato che ha rivelato il suo amore sulla croce. Questo ci fa essere gioiosi, questo ci fa guadare come Chiesa con fiducia verso il nostro avvenire, verso il tempo che ancora ci sta davanti e cha ha come meta il dimorare eternamente in Dio. La seconda dimensione, l’essere vescovo, mi pare emerga nel vangelo ascoltato (Mc 6,34-44) che racconta della moltiplicazione dei pani e dei pesci: un racconto che è una catechesi sulla chiesa: chi è la chiesa, qual è il suo ministero? Al centro c’è Gesù, è lui il riferimento di questo ministero. Gesù vede la folla che lo aveva inseguito e ha compassione, e così si presenta il Signore, come colui che ha compassione, che si coinvolge totalmente con la storia del suo popolo. Ecco una prima dimensione della chiesa, la presenza del pastore, e il suo primo insegnamento, la sua parola che oggi tendiamo a mettere tra parentesi, ritenendo più urgente risolvere i bisogni materiali, ma Gesù davanti allo smarrimento pone la sua parola, nell’insegnare, nel guidare, perché l’uomo è spirito e ha bisogno dello spirito di Dio, della sua parola e poi viene anche la moltiplicazione dei pani e dei pesci, non senza aver coinvolto i discepoli – reduci da una missione di cui erano contenti – cui dice ‘date voi stessi loro da mangiare’, facendo riferimento al coinvolgimento della comunità - ‘voi stessi’ - nel senso che è all’interno della comunità che va trovata la collaborazione a quanto Cristo sta per compiere, moltiplicando: non cercate fuori, ma cercate dentro. Che bella descrizione di chiesa, collaborare con Gesù cercando dentro. Spesso invece di mettere a disposizione ciò che si è attendiamo direttive per agire. E così in luogo deserto emerge questo banchetto di vita, non di morte come quello descritto poco prima da Giovanni. E questa è la chiesa, intorno al suo pastore. Il mondo ha bisogno di questa chiesa ma a partire dal nostro situarci tutti insieme intorno al Signore» (dall'omelia per la Messa Pro Episcopo dell'8 gennaio 2021)
Date da ricordare

Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto
Conclusione della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Diretta su Videonola

inDialogo Blog

La cultura della cura come percorso di pace
Il vicario per la Carità, don Aniello Tortora, presenta il messaggio del Papa per la prossima Giornata mondiale della Pace

Bianco come il Natale, rosso come il sangue
Profonda meditazione sul tempo di Natale fatto di giorni costellati di feste e memorie di santi martiri
inDialogo sul web
Ultime NEWS
a cura della redazione del mensile diocesano

News
Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani
Il 25 gennaio nella cattedrale di Nola, preghiera dei vespri con la partecipazione della Chiesa evangelica luterana

News
Rimanete nel mio amore, produrrete molto frutto
Dal 18 al 25 gennaio la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani.

News
Insieme intorno al nostro Signore
Le parole del vescovo Marino in occasione della Messa Pro Episcopo

News
L'Epifania ci ricorda la nostra unità in Cristo
Le parole del vescovo Marino durante l'omelia per la solennità dell'Epifania
Weca #6: Maria e il Natale
Il sesto tutorial WeCa della terza stagione: Padre Stefano Cecchin, presidente della Pontificia Academia Mariana Internationalis, riflette sull’annuncio che ha cambiato la storia all’interno dell’ultimo Tutorial WeCa dell’anno solare “Maria e il Natale”. E lo fa attraverso lo sguardo di Maria. «Maria – spiega padre Cecchin nel Tutorial – secondo la tradizione ha accolto in grembo il Figlio di Dio il 25 marzo. Nel calendario mistico il 25 marzo corrisponde al 14 nisan del calendario ebraico, giorno in cui si ricorda la creazione di Adamo e il peccato di Adamo ed Eva. È per questo che gli antichi padri, come Papia di Gerapoli, dicono: “Lo stesso giorno in cui Eva fu sedotta dal serpente, Maria fu evangelizzata dall’angelo”». Dal 25 marzo si va al 25 dicembre, quando nasce il bambino, che «è il dono più grande che Dio abbia mai fatto all’umanità. Come ricorda san Paolo tutto è stato fatto per Lui e in vista di Lui. Tutta la Creazione attendeva la sua venuta».
Segui la Vita della Chiesa di Nola
L'impegno nella testimonianza, in immagini e parole