Entusiasmo, tanta passione, attaccamento alla propria terra, fede.
Sono queste le motivazione che hanno mosso i giovani autori del progetto multimediale “San Vito di Marigliano tra cronaca e arte” a realizzare il racconto audiovisivo che, in occasione della recente elevazione della chiesa mariglianese a santuario diocesano, parlasse della storia e delle ricchezze artistiche di questo secolare luogo di fede.
Un posto del cuore per tanti fedeli del quinto decanato diocesano che, prima che scrigno di storia e di arte, è stato anzitutto lo spazio in cui per secoli si è riversata la vita di intere generazioni, accomunate dalla fede ma anche da uno spontaneo afflato comunitario. Un luogo che oggi più che mai si attesta come cornice privilegiata in cui l’affetto e la devozione dei fedeli uniti alla zelante azione pastorale dei Frati Minori ne confermano bellezza e grazia divine.
A riprova di tutto questo anche il vescovo, monsignor Francesco Marino, ha voluto dare la sua solenne approvazione. Il 21 aprile scorso ha infatti dichiarato la chiesa di San Vito Santuario Diocesano della Madonna della Speranza, il culto mariano che, accanto a quello del martire Vito, si è andato qui diffondendo negli ultimi duecento anni.
Una storia, dunque, longeva, fatta non solo di fede e devozione ma anche di straordinaria umanità.
Vite e vicende che nei secoli sono state capaci di costruire una maglia di pietre, volti, passi che hanno reso San Vito uno dei più fervidi e cari punti di aggregazione religiosa e sociale del circondario e della Diocesi.
Nel solco proprio di questa secolare esperienza di umanità e di fede si inserisce pure il lavoro mio e di Saverio Monda: due amici che, dietro cortese invito del superiore pro tempore del Convento, padre Giuseppe Sorrentino, hanno voluto dare il loro spassionato contributo alla conoscenza del complesso monumentale di San Vito e del novello santuario dedicato alla Madre della Speranza. Un contributo che non vuole sovrapporsi al racconto filologico fatto da altri, non ha alcuna pretesa di farlo, piuttosto desidera affiancarsi all'impegno di chi in passato ha studiato con attenzione questo Complesso monumentale, volendone esaltare la sua ricchezza come luogo anzitutto di memoria, di relazione e di vita della Città di Marigliano.