C'è un sogno condiviso per i giovani di Terzigno

La comunità di Sant’Antonio da Padova a Terzigno, guidata da don Gianluca di Luggo, è da tempo all’opera per riuscire a riqualificare il Centro di pastorale giovanile, inadatto a ospitare le attività oratoriali

 

Riualificare il Centro pastorale giovanile parrocchiale. Questo il sogno di don Gianluca Di Luggo, da tre anni parroco di Sant’Antonio di Padova a Terzigno. Un prete giovane per l’età anagrafica – ha trentacinque anni – ma anche per quella ministeriale, essendo stato ordinato appena sei anni fa. Un sogno per i giovani della parrocchia, ma con loro condiviso: «Li ho coinvolti infatti fin dall’inizio del progetto – spiega don Di Luggo – perchè si sentissero protagonisti, perchè imparassero a prendersi cura dei luoghi che nasceranno già da ora». E i ‘suoi’ giovani non si sono tirati indietro, impegnandosi nell’organizzazione di vendite di dolci, di mercatini natalizi, di cene comunitarie per poter raccogliere fondi. Un po’ alla volta, un mattone alla volta per costruire il Centro che, non a caso, si chiamerà La Casa dei Giovani: «Un nome suggerito dal Sinodo dei Giovani – dice don Di Luggo – e dall’invito di papa Francesco a fare della Chiesa una casa per le giovani generazioni: non solo una casa fisica, ma una casa costruita dalle relazioni. Quelle buone, quelle che fanno vivere».

La parrocchia di Sant’Antonio da Padova si prende cura di un territorio di circa 5.000 abitanti.

E l’oratorio parrocchiale è un luogo di ritrovo per molti giovani e per molti bambini. «Ma le strutture nelle quali si svolgono le attività settimanali con loro e per loro – aggiunge don Di Luggo – sono quelle costruite negli anni ‘70. Vanno ammodernate e adeguate alle nuove esigenze educative. Inoltre con la riqualificazione vogliamo anche dare un segno di legalità e rispetto dell’ambiente. Siamo in un territorio vicino al Vesuvio, nella cosiddetta zona rossa, quella più rischiosa in caso di eruzione: realizzeremo il progetto nel rispetto delle leggi previste per l’edificazione in queste zone e con materiali a basso impatto ambientale, come pietra vesuviana e legno».

La bozza del progetto di riqualificazione è stata presentata la sera del 29 novembre, durante un cena per la raccolta fondi alla quale hanno preso parte anche il vescovo Francesco Marino e il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri. C’erano ben 520 persone che hanno riempito la sala più grande del Ristorante del Leopoldo di Terzigno: «Una cena di famiglia perchè erano presenti anche i genitori dei giovani dell’oratorio e tantissimi membri della nostra comunità. La presenza dell’amministrazione comunale, poi, è conferma del fatto che quello sognato non è un luogo dove fare proselitismo ma dove accogliere e accompagnare i giovani perchè ognuno di loro possa scoprirsi e crescere come persona, imparando da ora ad essere protagonista del futuro proprio e della comunità cui appartiene».

 

 




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