Un incontro che sfida il nulla

Si è chiuso da poco l'annuale Meeting di Rimini, promosso da Comunione e Liberazione. Il racconto di questa edizione online, a causa del coronavirus, nelle parole di uno ciellino nolano

a cura di Arcangelo Annunziata

Comunione e Liberazione di Nola

C’è una domanda che accade quando incontri il Meeting.

Perché qui viene (o è presente in questa special edition del Meeting 2020 con collegamenti digitali da tutto il mondo) tanta gente? E più ancora, che cosa ci trovano in un luogo così Eduardo Bennato, che oramai è (quasi ) un ospite fisso, Luigi Di Maio, che ha partecipato per la prima volta alla riunione annuale dell’intergruppo della sussidiarietà ( il club dei parlamentari di schieramenti diversi, che provano a produrre leggi, emendamenti di comune interesse), oppure Muhamad Yunus, premio Nobel della pace nel 2006, economista banchiere, l’inventore del “microcredito”; Joseph Weiler, ebreo ortodosso, professore alla NY University di diritto costituzionale ?

Quest’ultimo ha  “bloccato” letteralmente la platea ed i tanti collegati in diretta con il suo intervento sul titolo del meeting, Privi di Meraviglia restiamo sordi al sublime, ed il suo dialogo con il cattolico Bernhard Scholz (tedesco, con una laurea a Friburgo in Filosofia, ma italianissimo, sposato e papà di 3 figli, già al vertice della Compagnia delle Opere, presidente da quest’anno della Fondazione Meeting) dove il rispetto per la religione dell’altro ha ceduto il posto all’amicizia.

È impossibile, non basterebbero interi giornali, semplicemente citare, brevemente raccontare, i presenti a questa quarantunesima edizione ed i tantissimi incontri. Tra gli ospiti italiani anzitutto il grande intervento inaugurale di Mario Draghi ed il suo appello per i giovani, che dovrebbe (anzi può, dato che rimarrà disponibile sul sito, www.meetingrimini.org almeno per tutto settembre) essere condiviso dagli studenti di Economia, e da tutti i docenti, che insegnano economia e diritto alle superiori. E poi, Giorgio Vittadini ed Enrico Giovannini, il primo presidente della Fondazione sulla Sussidiarietà, il secondo portavoce dell’Alleanza sviluppo sostenibile (ASviS), che hanno coniato il binomio “sussidiarietà e sostenibilità”, come risposta alla grave crisi dell’economia moderna (presente già prima delle conseguenze del post-Covid) in continuità ideale alla Laudato si' ed al pensiero di papa Francesco sull’economia. Tra i molti relatori, molto interessante è stato il dialogo su Le sfide del vivere nell’epoca del nichilismotra Eugenio Borgna, il padre della psichiatria in Italia e Umberto Galimberti filosofo, sociologo ed accademico, moderato dall’ottimo Costantino Esposito: qual è il volto del nichilismo al tempo del predominio mondiale della tecnica? Qual è il legame tra i due? E se la tecnica è così forte (si muove in maniera efficiente ed efficace verso i bisogni dell’uomo, spiegava Galiberti), esiste lo spazio per altro? Che cosa – allora- ci strappa dal nulla (per citare il popolare libro di don J. Carron, la guida spirituale di CL, anche lui presente tra gli ospiti)?

È stato il meeting durante la pandemia, con esempi e testimonianze, contributi alla difficile opera di ricostruzione.

Le testimonianze di quattro donne che, in altrettanti angoli del mondo, affrontano situazioni spesso disumane con «una speranza che non delude», ha concluso questa edizione, ed è stato un ponte gettato verso la prossima, che si svolgerà dal 20 al 25 agosto 2021 a Rimini, dal titolo: Il coraggio di dire “io”. Se le regole anti virus hanno consentito solo a un numero limitato di persone di partecipare agli incontri, sono stati più di un milione gli accessi con visualizzazioni on demand tutt’oggi disponibili a tutti. E sorprendentemente, direi, in maniera inaspettata, ampie parti del programma sono state rilanciate contemporaneamente ad Agosto su 130 piazze in Italia e in altri 25 Paesi, dove gli “ambassador” del Meeting insieme ad alcuni volontari, hanno organizzato serate ed eventi. In Campania, ad Avellino, Salerno e Mirabella Eclano, creando momenti d’incontro, di testimonianza e di amicizia, pur nel rispetto delle regole che la circostanza Covid ha imposto.

Il cuore del meeting è una splendida umanità, valorizzatrice di tutto. «Una cosa bella mi ha scelto», diceva l’attore e regista Gioele Dix nella festa finale del 23 agosto. Credo anche che continui ad esprimere l’intuizione di don Giussani che raccontava come all’inizio del suo Movimento aveva maturato la consapevolezza che «una fede che non potesse essere reperta e trovata nell’esperienza presente, confermata da essa, utile alle sue esigenze, non sarebbe stata una fede in grado di resistere in un mondo dove tutto, tutto, diceva e dice l’opposto».




Questo sito web utilizza i cookie
Questo sito o gli strumenti di terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner acconsenti all'uso dei cookie.
design komunica.it | cms korallo.it.