Le perle preziose

Le prime straordinarie riletture dell'iconografia dei santi patroni delle parrocchie diocesane, a cura dell'illustratore napoletano Tiziano Squillace



Con l'uscita di maggio, inDialogo ha dato il via al progetto Le perle preziose, il cui obiettivo è quello di dare alle parrocchie l'opportunità di raccontarsi attraverso la propria festa patronale, ripercorrendone la storia e tracciandone il futuro sia con gli occhi dei giovani che dei più anziani della comunità. 

Grazie al contributo dell'illustratore Tiziano Squillace, inDialogo si è fatto promotore anche di una reinterpretazione dell'iconografia tradizionale dei santi 'parrocchiali', a misura di bambino.

Il primo santo 'passato a colori' da Squillace è stato Domenico di Guzman, in occasione dei festeggiamenti giubilari a Madonna dell'Arco.



San Domenico viene solitamente raffigurato con l’abito dell’Ordine, una veste bianca e il mantello nero con il cappuccio, con una stella polare in fronte, che indica la capacità di saper indirizzare tutta la propria vita verso Cristo. Altri elementi sono il giglio, segno della sua purezza verginale, il cane con una fiaccola in bocca che prefigurò la sua missione alla madre poco prima di darlo alla luce, e il libro dei Vangeli e delle lettere di San Paolo che il Santo portava sempre con sé: tutti elementi presenti nell’originale interpretazione di Squillace che sottolinea: «La stella più grande e luminosa dell'universo sulla fronte del Santo simboleggia  l'infinito del suo pensiero ma anche grande apertura con lo squarcio nel foglio. Un viso delicato e benevolo, quasi timido, sovrasta il classico vestito del Santo con i suo attributi.. ad eccezione di uno dei gigli che diventa girandola colorata e della fiaccola che trasforma il suo fuoco in luce scomposta, l'arcobaleno tanto disegnato dai bambini. Il fedele  cane azzurro si chiama Celestone».



Leggi la pagina dedicata ai festeggiamenti a Madonna dell'Arco


Poi, la fervida ma sapiente immaginazione di Squillace si è misurata con l'iconografia della Madonna delle Vergini di Scafati la cui festa cade proprio nei prossimi giorni.


Anche senza i tradizionali festeggiamenti, quella di quest’anno sarà una festa solenne, con al centro l’eucaristia, a ricordare che premura principale di Maria è quella di indicarci sempre Cristo. Premura che emerge anche dalla rivisitazione di Squillace, che così la descrive: «Una mamma che risplende d’amore per le sue vergini come il sole che porta sul petto. Un uccellino sulla sua corona attira lo sguardo delle bambine verso l’Alto dove volano i loro due palloncini colorati a forma di stella. Nel mantello stellato c’è l’universo della creazione mentre il vestito rosa di Maria, realizzato a collage con pagine della Bibbia, crea idealmente una croce all’incrocio dei paragrafi...bisogna saper guardare».

Leggi il racconto della festa patronale della città di Scafati

E su inDialogo di Luglio, una nuova interpretazione 'squillanesca' da scoprire.

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