Una giornata tra la braccia di Maria

Nel 1952, a Visciano, la prima giornata per gli ammalati, voluta da padre Arturo

di padre Mario Foglia, mdr

Dopo la sospensione per la pandemia, quest'anno, si è svolta nel nostro Santuario la giornata di preghiera per gli ammalati. Erano circa 120 gli infermi che, accompagnati da un gruppo di dame e volontari dell'associazione Unione Amici Di Lourdes E Santuari Italiani (Ualsi), lo scorso 9 ottobre, si sono raccolti nel Santuario per la celebrazione eucaristica presieduta da padre Tommaso D'Ausilio, parroco a Succivo (Ce), e ricevere l'unzione con l'olio benedetto, dopo la supplica alla Vergine Consolatrice. Il gruppo ha poi vissuto l’agape fraterna all’”Oasi di Maria”, recentemente restaurata, e ha preso parte alla processione del SS. Sacramento, sul piazzale del campanile, presieduta dal presidente e direttore spirituale della Fondazione Ualsi, don Raffaele Rianna, con la recita del Santo Rosario e la benedizione degli ammalati con il SS. Sacramento.

La Giornata di preghiera per gli ammalati

La Giornata venne organizzata per la prima volta nel 1952. Qualche anno più tardi il pellegrinaggio venne  preparato e diretto dall'Ualsi di S. Anastasia presieduta dall’indimenticabile Federico Pepe, anche lui in carrozzella. Con questa associazione la Piccola opera della Redenzione ha fatto i primi due pellegrinaggi a Lourdes in treno.

Padre Arturo offriva il pranzo a tutti, preparato dalla raccolta che i gruppi facevano in paese e in cambio aveva solo un desiderio: avere una mezz’ora a disposizione per parlare ai barellieri e alle dame sul dono della vita ai poveri. In uno di questi incontri, c’era anche il ragionier Caprio  Pasquale che rimase entusiasta della proposta  e, dopo qualche anno di riflessione, entrò nella Congregazione ed ora è  padre Egidio Maria.

L'olio benedetto che salvò Visciano dalla peste e guarì una fanciulla

Due sono stati i motivi principali per cui padre Arturo ha pensato questa giornata e fissata nella seconda domenica di ottobre.

Il primo è il ricordo  di un avvenimento particolarmente doloroso per la plaga nolana e per tutta la Campania, quando, verso il 1600, fu colpita da una terribile epidemia di peste e il popolo invocò ardentemente l’aiuto della Vergine per essere  liberato. Fu allora che alcuni boscaioli ritornando dalla campagna, ai piedi di una  pianta di Carpine, a fianco della chiesa parrocchiale, videro una grande luce e, chiamato il parroco, in una cassa trovarono un campanello, l’Icona della Vergine e due ampolle piene di olio. Con quest’olio unsero gli appestati ed essi guarirono. Ecco il miracolo della Vergine, Consolatrice, perché ha consolato gli appestati, del Carpinello perché trovata all’ombra di un carpine. Da allora, a migliaia, i sofferenti si sono rivolti con fede a Maria Consolatrice e sono stai liberti più volte dalle loro pene e dai loro dolori.

Il secondo è la guarigione istantanea avvenuta a Visciano, il 12 ottobre 1938, seconda domenica del mese, di una ragazza di 15 anni, Marianna Carifi, figlia di poveri artigiani, affetta da vari mesi da una forma di paralisi progressiva deformante, che già le aveva pregiudicato l’uso della vista: i medici l’avevano dichiarata inguaribile e se ne attendeva di ora in ora la fine. Ad un tratto la Vergine del Carpinello, alla quale ella si era ardentemente rivolta, la visitò donandole la immediata guarigione. La ragazza in segno di riconoscenza, desiderò entrare nella Congregazione delle Suore “Piccole Figlie del Sacro Cuore” che a Visciano avevano una comunità e divenne suora col nome di Maria. Dopo una lunga vita a servizio degli ammalati nelle varie Case della Congregazione, è deceduta a Sale,  il 29 novembre del 2011.

«Per ricordare questa strepitosa guarigione, quest’anno, come già gli altri anni, tutti gli ammalati sono stati invitati a partecipare o a unirsi nella preghiera alla giornata degli ammalati che è stata celebrata nel Santuario della Madonna», scriveva nel 1966, padre Arturo, nel numero di Natale di Redenzione. In ogni pellegrino traspariva  tanto  sollievo e pace : la Madonna ha donato ai malati la serenità pur nella sofferenza, a tutti tanta gioia per il servizio generoso a chi si trova nel bisogno.

Ammalati a Visciano




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