Ci sono tante questioni emergenziali.
Troppe. Alle quali, troppo spesso, si offrono risposte altrettanto emergenziali.
Occasionali. Risposte di brevissimo periodo, potremmo dire. E così, poi, l’emergenza si ripropone, ma con caratteristiche differenti. E quindi, l’occasionale e precedente risposta non è più sufficiente. Ne serve un’altra. E così, di breve periodo, in
breve periodo, l’agonia delle situazioni e quindi delle persone, in particolare dei fragili e dei poveri, e dell’ambiente, si prolunga.
Ma le risposte ‘brevi’ ora non sono più sufficienti. Servono seri progetti a lungo termine. Lo si evince dalle parole dei
sette sindaci ‘diocesani’ eletti alle ultime amministrative, che hanno risposto a inDialogo su politiche sociali, giovani e ambiente; lo si evince dalle parole del presidente Anbi, Vito Busillo, intervistato sulla questione siccità per questa uscita. Ma lo si evince anche dalle parole di don Vincenzo Miranda e dei ragazzi della Ads San Giovanni Battista Faibano 2021,
che hanno raccontato a inDialogo il miracolo compiuto in questo anno di vita; e dall’intervento del vescovo Marino al momento di confronto tra vescovi e teologi alla Pftim-San Luigi di Napoli; così come dal convegno sul sacramento del matrimonio promosso dalla Pastorale familiare diocesana. Serve metodo, serve progettualità per dare risposta alle questioni perché non diventino cicliche emergenze.
Ma da queste parole ascoltate da inDialogo si comprende anche che il progetto non può che essere frutto di ascolto, dialogo, sintesi. Di tutte le parti in causa. Ognuna secondo le proprie responsabilità. Il bene comune, per essere promosso e custodito, richiede, infatti, spirito di carità, perché è, e non può che essere, desiderio di vita per tutti. L’odierna Giornata per la carità del Papa ci aiuta a ricordarlo.
