Festa di Ognissanti: un giorno per celebrare la vita

Questa sera la comunità parrocchiale di San Paolo Bel Sito promuove la "Festa della vita" per venerare la memoria di quanti possono già contemplare il volto di Dio per aver speso la propria vita per il Vangelo

Il 1° novembre la Chiesa cattolica celebra la Solennità di Ognissanti per venerare la memoria di quanti possono già contemplare il volto di Dio per aver speso la propria vita per il Vangelo, distinguendosi nell'esercizio delle virtù cristiane fino a donare la propria vita per Cristo e la Chiesa.  

La Solennità di Ognissanti è una giornata in cui la Chiesa, ancora pellegrina sulla Terra, guarda verso il cielo e chiede ai sui gloriosi figli di essere guida e sostengo nell'annuncio e nella testimonianza del Vangelo. In questo giorno, la comunità cattolica enuncia con più forza la sua fede nella comunione con i santi: «Non veneriamo però la memoria degli abitanti del cielo solo per il loro esempio, ma più ancora perché l'unione della Chiesa nello Spirito sia consolidata dall'esercizio della fraterna carità (cfr. Ef 4,1-6). Poiché, come la cristiana comunione tra i cristiani della terra ci porta più vicino a Cristo, così la comunità con i santi ci congiunge a lui, dal quale, come dalla loro fonte e dal loro capo, promana ogni grazia e la vita dello stesso popolo di Dio. È quindi sommamente giusto che amiamo questi amici e coeredi di Gesù Cristo, che sono anche nostri fratelli e insigni benefattori, e che per essi rendiamo le dovute grazie a Dio», si legge nella Lumen Gentium, al numero 50.

La festa di Ognissanti: un invito a vivere il battesimo

La Solennità di Ognissanti è un'occasione, per ogni fedele, di ricordare la responsabilità che viene dal proprio battesimo. «È importante ricordare i santi perché hanno ricevuto un dono particolare e hanno vissuto una fede straordinaria - spiega don Fernando Russo, biblista, parroco di San Paolo Bel Sito - La Chiesa senza santità è una Chiesa a metà. Siamo tutti in cammino verso la santità e i santi sono i nostri modelli».

Sono tante le storie di santità che si potrebbero raccontare, testimonianze di fede e di vita. «Penso in particolare a padre Massimiliano Maria Kolbe che nel campo di concentramento di Auschwitz ha dato, con la sua testimonianza, un significato alla vita in un luogo di morte e tortura. Addetto a lavori umilianti, come il trasporto dei cadaveri, decise di sacrificare la propria vita al posto di un altro», evidenzia don Russo.

Le storie dei santi dovrebbero essere portate a conoscenza di tutti, anche perché sul loro esempio è possibile comprendere come sia possibile testimoniare Gesù Cristo ogni giorno, nel quotidiano: «Come diceva Carlo Acutis “Tutti nascono originali e molti muoiono fotocopie “, la santità è l’originalità di rompere gli schemi precostituiti dal mondo per distinguersi e crescere nell’infinite strade che portano verso l’amore di Dio - ricorda ancora don Fernando Russo -. Per la Chiesa cattolica, il 1° novembre è una festa universale e una giornata che ci sprona alla santità, ognuno di noi ha ricevuto un germe di santità che deve far crescere. Senza la possibilità di farci santi la Chiesa non andrebbe avanti».

Solennità di Ognissanti

La «Festa della vita» nella comunità di San Poalo Bel Sito

La parrocchia San Paolo Eremita e SS Epifania di San Paolo Bel Sito ha organizzato per questa sera la «Festa della vita» non per condannare la festa di Halloween ma per educare i più piccoli al valore della santità cristiana.

«Per noi questa festa nasce dall’esigenza di testimoniare ai bambini quali sono le tradizioni della nostra fede - racconta il parroco don Fernando Russo -. Come parrocchia vogliamo far capire il significato della luce e della vita che sono un dono di Dio». I bambini della comunità di San Paolo Bel Sito, insieme ai loro genitori, si raduneranno in Piazza Camillo Santorelli e, portando candele, raggiungeranno la chiesa in processione. Qui, con le candele, realizzeranno l'albero della vita e poi parteciperanno alla Santa Messa. 

«Al termine della Celebrazione eucaristica - aggiunge don Fernando Russo - consegniamo una candela da accendere e mettere alla finestra, questa sera, come segno di comunione con i Santi. Non è iniziativa contro Halloween - sottolinea don Russo - ognuno è libero di festeggiare, però come cristiani dobbiamo conoscere le nostre tradizioni per testimoniarne il valore di fede».

Le origini di Ognissanti

Le origini della Festa di Ognissanti sono antichissime. Le prime celebrazioni risalgono al IV secolo. A Roma si iniziò a celebrare la Festa dal IX secolo, dopo che papa Gregorio III ebbe individuato nel 1º novembre la data dell'anniversario della consacrazione della cappella di San Pietro alle reliquie «dei santi apostoli e di tutti i santi, martiri e confessori».





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