Marco Girardo è il nuovo direttore di Avvenire

Già Caporedattore di Economia del quotidiano, Girardo, succede a Marco Tarquinio alla guida del giornale dal 2009

Il giornalista Marco Girardo è il nuovo Direttore Responsabile del quotidiano Avvenire e delle altre testate edite dalla Avvenire NEI Spa Socio Unico.

Caporedattore di Economia di Avvenire, ha avviato il progetto editoriale multimediale "L'economia civile"

Già Caporedattore di Economia del quotidiano, Girardo, succede a Marco Tarquinio alla guida del giornale dal 2009. Classe ’72, è un giornalista, saggista, conduttore radiofonico ed esperto nella transizione dell’informazione nel contesto digitale. Impegnato in attività con Azione Cattolica fin dal ‘91, si laurea in Filosofia all’Università di Trieste e consegue un master in Comunicazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Inizia la sua carriera scrivendo per il settimanale diocesano Voce Isontina di Gorizia e per il quotidiano Il Piccolo di Trieste e dal 2000 lavora per Avvenire, di cui guida la redazione di Economia e Politica economica dal 2011. Nel 2020 ha avviato il progetto editoriale multimediale di Avvenire "L'economia civile" e dal 2022 fa parte del Comitato scientifico del Centro di Ricerca sul Credito Cooperativo dell'Università Cattolica.

L’Editore esprime gratitudine a Marco Tarquinio per aver diretto Avvenire con passione, saggezza e lungimiranza negli ultimi quattordici anni. È stata una delle direzioni più longeve, segno di fiducia reciproca e di garanzia, che ha visto l’ascesa di Avvenire nel panorama della stampa quotidiana. Affidando la direzione a Marco Girardo, si è scelto di valorizzare una risorsa interna in una sorta di staffetta che permette di fare memoria di quanto fatto e di proseguire nell’opera di innovazione.

Zuppi (Cei): «Marco Tarquinio ha guidato Avvenire con passione e intelligenza, con uno sguardo lucido sulla realtà e un’attenzione particolare per gli ultimi»

«Grazie. L’ha espresso Marco Tarquinio, desidero a mia volta ringraziarlo per come ha guidato Avvenire con passione e intelligenza, con uno sguardo lucido sulla realtà e un’attenzione particolare per gli ultimi, vedendo il mondo dalla parte delle vittime e facendo propria l’ansia di pace e di futuro - ha detto il presidente della Conferenza episcopale campana, il cardinale Matteo Zuppi -. I tanti “senza voce” (ce l’hanno, siamo noi che non ascoltiamo!), quelli di cui nessuno parla, come tante sofferenze e pezzi di guerra mondiale, hanno trovato spazio nelle pagine del nostro giornale, senza sdolcinature, con l’evidenza dei fatti e con le responsabilità delle persone. Marco è stato un direttore. Avvenire è, come si suol dire “il giornale dei Vescovi”, direi meglio della Chiesa in Italia. C’è sempre, però, la responsabilità di qualcuno che “ci mette la faccia”, in comunione con la Chiesa e con la sua dottrina sociale, quella che tutti i cattolici debbono vivere e che ci aiuta a capire i segni dei tempi, che non sono un optional per i cristiani chiamati a incarnare l’amore di Gesù nel mondo».

Marco Girardo commenta così la sua nomina: «Ringrazio l’Editore per la fiducia riposta e per il mandato sfidante di accompagnare Avvenire nella transizione digitale. Continueremo, insieme a tutti i colleghi e collaboratori, un percorso di sviluppo sostenibile in un panorama editoriale complesso, forti della salienza che il nostro Quotidiano di ispirazione cattolica ha saputo guadagnare negli anni».

Girardo riceve così il timone da Marco Tarquinio che, durante la direzione di Avvenire, ha contribuito sempre con passione a sviluppare un’offerta editoriale di qualità, profondamente ancorata al rispetto e alla difesa dei diritti della persona. Queste le sue parole: «Un caldo e affettuoso augurio di buon lavoro al nuovo direttore di Avvenire, Marco Girardo, ottimo ed esperto giornalista, amico e collaboratore prezioso negli anni della mia responsabilità. E un grazie sentito a tutte le colleghe e i colleghi e alle grandi firme che si sono aggiunte via via, contribuendo tutti insieme, con professionalità e umanità, a portare stabilmente Avvenire tra i primissimi quotidiani italiani. Grazie di cuore, infine, all’Editore per la lunga fiducia e il sostegno che mi ha dato nelle tante imprese affrontate per offrire a tutti un’informazione sempre limpida e libera, ancorata ai grandi valori cristiani e civili del nostro umanesimo».

Il saluto di Girardo ai lettori dei Dorsi diocesani: «Le pagine diocesane alberi del 'bosco di Avvenire'»

«Cari lettori, colleghi e, se permettete, amici che leggerete questo saluto dalle tante pagine diocesane, dalle pagine della vostra diocesi, prezioso luogo d’incontro informativo che arricchisce l’esperienza di Avvenire e la radica sul territorio: bentrovati!

Nel presentarmi, in questi primissimi giorni di servizio come direttore del nostro quotidiano, vorrei anzitutto ringraziarvi per come in diversi ruoli – da giornalisti, abbonati, persone impegnate in parrocchia, lettori, simpatizzanti o semplici osservatori – contribuite ad allargare e far crescere la comunità di Avvenire. Mi vengono spesso in mente le piante, in questo frangente. Dovremmo forse prestare più attenzione, come ha suggerito ai giovani di Economy of Francesco il botanico di prestigio internazionale Stefano Mancuso, alla strategia evolutiva che ha permesso alle piante di attraversare ere geologiche, in quanto specie, o di vivere migliaia di anni quali singoli organismi. Il loro segreto? Gli alberi non vivono da individui isolati: centinaia di ricerche scientifiche recenti stanno dimostrando che boschi e foreste sono in realtà enormi comunità connesse. Lo sono attraverso gli apparati radicali che si intrecciano sottoterra, scambiandosi nutrienti, acqua e informazione. Reti estese che possono addirittura includere piante di specie diverse, e che basano la loro possibilità di sopravvivere più sulla cooperazione che sulla competizione. 

Ebbene, penso alle pagine diocesane come alberi del “bosco Avvenire”: in questi anni il lavoro condiviso tra redazioni diocesane e redazione del quotidiano ha dato vita a un autentico laboratorio dell’ascolto, in piena sintonia con il cammino sinodale intrapreso dalla Chiesa italiana e delle Chiese di tutto il mondo, seguendo la via indicata da papa Francesco L’osmosi tra nazionale e locale, resa possibile dal lavoro coordinato tra diocesi e Avvenire, ha portato diverse volte a un fruttuoso scambio di notizie, punti di vista e risorse. Uno scambio fatto di ascolto autentico e franco, che ha permesso a tutti di imparare qualcosa in più ogni settimana, ogni giorno nel lavoro condiviso, per dare voce ai territori di tutta Italia.  Un servizio prezioso alla Chiesa italiana e a tutto il Paese. L’augurio allora è che possiamo – sempre più, sempre meglio - continuare a crescere insieme. Grazie».





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