Padre Arturo D'Onofrio: speciale ricordo negli ottant'anni della Piccola Opera della Redenzione

Presso il Santuario Maria SS. del Carpinello in Visciano una giornata dedicata al ricordo del prete viscianese di cui è in corso la causa di beatificazione

La Chiesa di Nola e la comunità di Visciano sono in festa: il 12 marzo è il giorno dell'anniversario di ordinazione sacerdotale di padre Arturo D’Onofrio, prete diocesano di cui è in corso la causa di beatificazione. Già lo scorso 3 gennaio, sono stati ricordati e celebrati gli ottanta anni della Piccola Opera della Redenzione e i settantacinque delle Piccole Apostole della Redenzione, fondati dal sacerdote viscianese. 

Il ricordo dei sacerdoti e la Celebrazione Eucaristica

Presso il Santuario Maria SS. del Carpinello in Visciano, alle ore 11, il clero di Nola, sacerdoti di altre diocesi e i missionari insieme al vescovo Francesco Marino, si sono incontrati per un momento di confronto sulla vita e le opere di padre Arturo D'Onofrio

Alle 12:00, si è poi tenuta la Concelebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo di Nola, Marino. «La parola di Dio è sempre sorgente di vita e grazia. E il tema del Vangelo di oggi è chiaramente l'acqua in cui siamo stati immersi nel giorno del nostro battesimo. Siamo nati a una vita nuova ed eterna», ha detto monsignor Marino

«Il Vangelo di oggi ci parla anche della guarigione del paralitico che non è solo fisica ma tocca il cuore dell'uomo  - ha evidenziato il vescovo durante l'omelia -. E questo è opera del mistero pasquale di Gesù Cristo. L'invito, ancora una volta, è di gettare lo sguardo sul crocifisso come un dono di rinnovamento e rigenerazione».

«In quest'occasione mi piace ricordare il desiderio di santità proprio di padre Arturo evidenziando che la santità è vocazione comune di tutti noi come è stato sottolineato nel Concilio Vaticano II e anche da papa Francesco nella lettera apostolica "Gaudete et esultate". Una vocazione universale, quella della santità, che assume forme, espressioni e testimonianze diverse. Un'aspirazione che coincide con il desiderio di Dio», ha ricordato il presule.

«La prima lettura del profeta Ezechièle si presenta oggi come una sorta di benedizione sulla Piccola Opera della Redenzione e sulle realtà missionarie e vocazionali che l'accompagnano. Questo ruscello che scaturisce dal cuore di Cristo possa diventare un fiume impetuoso e possa continuare a svolgere il suo compito di testimonianza di amore e di servizio sempre secondo la volontà di Dio», ha concluso il vescovo di Nola.

Il libro dedicato a padre D’Onofrio e alla Piccola Opera della Redenzione

Anche alle 17:30, il vescovo Francesco Marino presiederà la Santa Messa presso il Santuario di Visciano. Al termine della celebrazione, il vescovo di Nola interverrà alla presentazione, presso l’Auditorium del Santuario, del libro «Ricordo, speranza, impegno» dedicato a padre D’Onofrio e alla Piccola Opera della Redenzione da lui fondata. Il testo è frutto del lavoro dell’associazione Ex allievi della Piccola Opera della Redenzione (Por) ed è edito dalla Libera Editrice Redenzione, altra opera donofriana. Dopo i saluti istituzionali e l’introduzione di Pellegrino Gambardella, presidente dell’associazione Ex allievi, interverranno: Gennaro Iorio, sociologo e professore ordinario presso l’Università degli Studi di Salerno; Beniamino Depalma, vescovo emerito di Nola. Previsto un collegamento con le sedi della Por in Colombia, Guatemala, Usa e Mexico. 

Il sogno di essere prete fin da bambino

Arturo D’Onofrio nasce a Visciano (Na), l’8 agosto 1914, da Luigi e Chiara Fusco. Quinto di sei figli, fin da piccolo manifesta una forte sensibilità religiosa, una particolare devozione per l’Eucaristia e per la Vergine Consolatrice del Carpinello, esprimendo precocemente il desiderio di diventare sacerdote. Entra nel Seminario vescovile di Nola nel 1926 che lascia, nel 1932, per entrare nel Pontificio istituto missione estere (Pime) dove però, per motivi di salute, non può continuare il suo percorso. Così, nel 1937, viene subito accolto da monsignor Egisto Domenico Melchiori, già vescovo di Nola, nella diocesi di Tortona, dove completa i suoi studi teologici. In questo periodo conosce san Luigi Orione e ha come confessore san Giovanni Calabria, entrambi fonte di ispirazione per la fondazione della sua Opera. Il 12 marzo 1938 è ordinato sacerdote a Tortona.

Vicino ai ragazzi più fragili

Nell’agosto del 1943 dopo aver confidato al suo vescovo di voler fondare un’Opera per i ragazzi poveri e abbandonati del Meridione, don Arturo ottiene il permesso di recarsi nel paese natale per qualche mese. Gli eventi della seconda guerra mondiale, però, gli impediscono di ritornare a Tortona. E proprio nel giorno della Vigilia di Natale del 1943, ai giovani dell’Azione Cattolica che lo attendevano nella casa paterna per gli auguri, si presenta con un bambino di Casamarciano (Vincenzo Nappi) dicendo: «Ecco il mio primo uccellino che allieterà con il suo cinguettio la mia casa»: aveva così inizio la Piccola Opera della Redenzione. Nascono in questi anni gli orfanotrofi di Visciano e Torre Annunziata. Qui, nel 1945, don Arturo incontra, i coniugi Angelo Maresca e Anna Vitiello, che da subito diventano suoi sotenitori e collaboratori nella cura degli orfanelli.

La nascita della Congregazione delle Piccole apostole della Redenzione

Divenuta vedova, Anna Vitiello si consacra a Dio, dando vita, l’11 febbraio 1948, con don Arturo, alla Congregazione delle Piccole Apostole della Redenzione, riconosciuta poi da papa Paolo VI nel 1978. Un mese dopo, inizia la costruzione del primo Villaggio del Fanciullo, sul terreno donato dal vescovo di Nola, monsignor Michele Camerlengo, a Visciano. Don Arturo organizza un “pellegrinaggio delle pietre”: migliaia di persone portano a piedi da Schiava (frazione del comune di Casamarciano) le pietre per la costruzione. Un ‘miracolo’ che si ripete ogni volta che don Arturo costruisce una nuova opera a Visciano. Ma lo zelo per il Vangelo non impegna don Arturo solo nella cura dei poveri: per la diffusione della buona stampa fonda, nel 1947, la rivista “Redenzione” e, nel 1952, presso l’Istituto professionale per Arti e Mestieri “Anselmi”, nato sempre per sua iniziativa, la Libreria editrice redenzione (Ler).

Don Arturo - ormai per tutti padre Arturo - per i dieci anni dell’Opera, dà origine al primo seminario ‘Vocazionario’ per giovani desiderosi di divenire sacerdoti e dedicarsi all’educazione dei bambini: nasce così la Congregazione religiosa dei Missionari della Divina Redenzione che sarà riconosciuta da papa Giovanni Paolo II il 19 marzo 1992. Intanto l’Opera si diffonde all’estero, raggiungendo negli anni la Colombia, il Guatemala, l’El Salvador, il Messico e l’India. Padre Arturo viaggia visitando questi territori e continua a farsi costruttore per Dio - nel 1971 inaugura un nuovo Santuario poi elevato a Basilica Pontificia - e a escogitare nuovi modi di evangelizzazione - nel 1976 inaugura una delle prime radio trasmittenti cattoliche della zona, “Radio Carpine Visciano”. Instancabile, fino alla fine: il 3 novembre 2006, a 92 anni, dopo una lunga malattia, muore nella sua Visciano.




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