Papa Francesco all'Azione cattolica: «Siate quell'abbraccio che cambia la vita»

Il Santo Padre, accolto da più 60000 persone in piazza San Pietro, ha invitato l'associazione ad essere realtà di "atleti e portabandiera di sinodalità”. Presente anche l'Ac della diocesi di Nola che durante la mattinata è stata ospite di Radio Vaticana per una riflessione sull'evento.

Anche l'Azione cattolica della diocesi di Nola, questa mattina, ha partecipato all'incontro con papa Francesco, «A braccia aperte», promosso dall'Azione cattolica nazionale, alla vigilia della XVIII Assemblea elettiva in programma a Sacrofano, da oggi fino a domenica 28 aprile. In 2000 sono partiti all'alba da più di 60 parrocchie della diocesi per raggiungere piazza San Pietro che, all'arrivo del Papa, contava 60000 presenze, di tutte le età, dai bambini agli adultissimi.

Papa Francesco all'Azione cattolica: «Siate il riflesso dell'abbraccio misericordioso di Dio»

Il santo padre ha dedicato il suo discorso all'abbraccio, invitando l'Ac a diffondere la cultura dell'abbraccio perché le guerre sono generate, spesso, da «abbracci mancati o rifiutati, a cui seguono pregiudizi, incomprensioni e sospetti, fino a vedere nell’altro un nemico. E tutto ciò purtroppo, in questi giorni, è sotto i nostri occhi, in troppe parti del mondo! Con la vostra presenza e con il vostro lavoro, invece, voi potete testimoniare a tutti che la via dell’abbraccio è la via della vita. Il che ci porta al secondo passaggio: l’abbraccio che salva. Già umanamente abbracciarsi significa esprimere valori positivi e fondamentali come l’affetto, la stima, la fiducia, l’incoraggiamento, la riconciliazione. Ma diventa ancora più vitale quando lo si vive nella dimensione della fede - ha continuato papa Francesco -. Al centro della nostra esistenza, infatti, c’è proprio l’abbraccio misericordioso di Dio che salva, del Padre buono che si è rivelato in Gesù, e il cui volto è riflesso in ogni suo gesto – di perdono, di guarigione, di liberazione, di servizio (cfr Gv 13,1-15) – e il cui svelarsi raggiunge il suo culmine nell’Eucaristia e sulla Croce, quando Cristo offre la sua vita per la salvezza del mondo, per il bene di chiunque lo accolga con cuore sincero, perdonando anche ai suoi crocifissori (cfr Lc 23,34). E così arriviamo all’ultimo passo: l’abbraccio che cambia la vita. Sono molti i santi nella cui esistenza un abbraccio ha segnato una svolta decisiva [...] Amici, voi sarete tanto più presenza di Cristo quanto più saprete stringere a voi e sorreggere ogni fratello bisognoso con braccia misericordiose e compassionevoli, da laici impegnati nelle vicende del mondo e della storia, ricchi di una grande tradizione, formati e competenti in ciò che riguarda le vostre responsabilità, e al tempo stesso umili e ferventi nella vita dello spirito. Così potrete porre segni concreti di cambiamento secondo il Vangelo a livello sociale, culturale, politico ed economico nei contesti in cui operate».

E non è mancato un pensiero rivolto al Sinodo: «Vedervi qui tutti insieme – ragazzi, famiglie, uomini e donne, studenti, lavoratori, giovani, adulti e “adultissimi” (come chiamate quelli della mia generazione) – mi fa venire in mente il Sinodo. E penso al Sinodo in corso, che giunge alla sua terza tappa, la più impegnativa e importante, quella profetica. Ora si tratta di tradurre il lavoro delle fasi precedenti in scelte che diano slancio e vita nuova alla missione della Chiesa nel nostro tempo. ma la cosa più importante di questo Sinodo è la sinodalità. Per questo c’è bisogno di gente forgiata dallo Spirito, di “pellegrini di speranza”, come dice il tema del Giubileo ormai vicino, capaci di tracciare e percorrere sentieri nuovi e impegnativi. Vi invito dunque ad essere “atleti e portabandiera di sinodalità” (cfr ibid.), nelle diocesi e nelle parrocchie di cui fate parte, per una piena attuazione del cammino fino ad oggi compiuto».

L'Azione cattolica di Nola ospite di Radio Vaticana

Il presidente diocesano, Vincenzo Formisano, Nunzia Paola Sallusto, la segretaria diocesana, Gabriele Ranieri. giovanissimo dell'Ac di San Paolo Bel Sito e Clelia Rocchino, i vicepresidenti giovani diocesani, sono stati ospiti di Radio Vaticana, nella trasmissione radiofonica condotta da Marina Tomarro e Federico Piana, "La finestra del Papa".

«Ci siamo preparati per partecipare a quest'incontro il cui tema "A braccia aperte" richiama il desiderio dell'associazione di essere "per tutti e non per pochi". Abbiamo vissuto momenti di riflessione su questo tema che sarà poi al centro anche dell'Assemblea nazionale di Sacrofano che porterà anche al rinnovo delle cariche. Un momento di democrazia e corresponsabilità sempre vissuto con grande serietà dall'associazione», ha detto il presidente Formisano rispondendo alle prime domande. Un evento quello in Piazza San Pietro che è un "prologo" all'Assemblea di Sacrofano «ma è anche un momento che è già esperienza di quell'abbraccio che cambia la vita del quale ha parlato il Papa perché allarga il cuore per uno slancio di generosità in più facendo capire che l'individualismo non può essere scelta fondante della vita», ha aggiunto il presidente che, alla domanda sul perché far parte dell'Azione cattolica ha aggiunto: «Perché l'Azione cattolica ha qualcosa di bene da dire al mondo. L'Azione cattolica non mi ha detto quale posto occupo nella Chiesa e nel mondo ma mi ha insegnato lo stile con cui vivere la mia vocazione laicale». "Che sfide ci sono all'orizzonte per l'Azione cattolica", ha chiesto il giornalista Piana. «La sfida è quella di essere sempre più ponte, continuando a farsi promotrice di dialogo e confronto sulle diverse questioni, favorire la sintesi tra le diverse posizioni per una posizione comune e anche in questo è essere "a braccia aperte"», ha risposto Vincenzo Formisano.

«È un'emozione immensa ritrovarsi qui come associazione, tutti insieme, come associazione diocesana, da tutte le parrocchie - ha sottolineato la segretaria Nunzia Paola Sallusto, raccontando la sua esperienza in associazione -.  Ho iniziato l'Ac da piccolissima, portata da mio fratello, e se all'inizio partecipavo per il gruppo di amici poi ho cominciato ad acquisire consapevolezza e a comprendere il senso del 'sì' associativo. E oggi sono responsabile del gruppo giovanissimi della mia parrocchia ma mi capita anche di accompagnare o aiutare gruppi di altre parrocchie». Accanto a lei, per dire la sua, c'è anche il giovanissimo Gabriele Ranieri: «Non è una cosa che accade tutti i giorni incontrare il papa - ha detto emozionato - e mentre parlava pensavo che deve essere preso ad esempio da tutte le persone, non solo dai cattolici» e alla domanda sull'Ac ha risposto: «Fare l'Ac per i miei coetanei non è una cosa 'normale' mentre per me è un onore perché è una grande famiglia: ogni giorno che torno a casa sono soddisfatto e contento». L'ultima voce in radio è stata quella di Clelia Rocchino, vicepresidente giovani diocesana che ha evidenziato l'impegno dell'associazione «per accogliere i giovani a braccia aperte, accompagnandoli senza mai farli sentire giudicati, senza creare grandi aventi per avvicinarli ma cercando di comprendere le loro parole per farle nostre».





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