Vescovi della Campania: domani l'incontro con papa Francesco

L'udienza col Santo Padre momento centrale della Visita ad Limina Apostolorum dei presuli campani: l'ultima ci fu nel 2013, durante il pontificato di Benedetto XVI

Giunge al terzo giorno la Visita ad Limina Apostolorum dei vescovi della Campania, che si concluderà venerdì mattina 12 aprile. I pastori delle 23 diocesi e delle 2 abazie della regione ecclesiastica campana sono giunti a Roma lunedì scorso e hanno iniziato la serie di confronti con i dicasteri romani che continueranno fino all’ultimo giorno.

L’espressione “ad limina Apostolorum” significa “alle soglie degli Apostoli”, alle tombe dei santi Pietro e Paolo e indica la visita che ogni cinque anni i vescovi del mondo compiono a Roma, incontrando il Papa.  In realtà è da molto più tempo che i vescovi campani, e quelli italiani, non compiono questo atto. L’ultima volta è stato nel febbraio 2013. I presuli campani furono ricevuti da papa Benedetto XVI, che dopo pochi giorni si sarebbe dimesso. Dunque, quella che si terrà dall’8 al 12 aprile è la prima visita a papa Francesco.

Il vescovo di Nola ha dedicato alla Visita ad Limina il Messaggio per la Pasqua: «A Roma per vedere Pietro, per non correre invano nell’annuncio del Vangelo»

Alla Visita ad Limina Apostolorum il vescovo di Nola, Francesco Marino, ha dedicato il Messaggio per la Pasqua di quest’anno. La visita – ha ricordato monsignor Marino - è «un’occasione di preghiera presso le tombe degli Apostoli Pietro e Paolo, la possibilità di un’udienza privata con il papa e un momento di comunione tra noi pastori delle varie chiese diocesane, dimorando in fraternità in queste giornate romane». Ma, ha aggiunto il vescovo di Nola la Visita ad Limina è «un’occasione anche per ravvivare la cattolicità, che deve rappresentare sempre il valore dell’universalità della chiesa in quel rapporto stupendo di pericoresi, una danza circolare e reciprocamente inclusiva, tra chiesa universale e chiese particolari e viceversa. Vedere Pietro per vedere la chiesa tutta. Ce lo ricorda il Concilio Vaticano II nella Costituzione Dogmatica Lumen gentium. Su questo punto mi preme insistere. Anche Paolo, con la sua determinazione e originalità pastorale racconta nella Lettera ai Galati, che, dopo tre anni dalla sua conversione, si recò a Gerusalemme per “vedere Pietro” e trascorse quindici giorni con lui, mosso dal desiderio di conoscerlo e di confrontarsi (Cfr. Gal 1, 18). Ancor più suggestivo è quello che scrive più avanti: "Quattordici anni dopo, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Bàrnaba, portando con me anche Tito: vi andai però in seguito a una rivelazione. Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma lo esposi privatamente alle persone più autorevoli, per non correre o aver corso invano" (2, 1-2). Come è bello leggere in Paolo questo desiderio di avere conferma per evitare di correre o aver corso invano!Certo l’incontro con Pietro per Paolo, come ci racconta lui stesso in Galati, rappresenta anche un momento di parresia sinodale attraverso la quale non mancò l’Apostolo delle Genti di dire con franchezza quello che pensava allo stesso Pietro; anche per questo rendo grazie a Dio ben sapendo lo stile di disponibilità all’ascolto con il quale papa Francesco ci attende».

A Roma da papa Francesco per nuovi e ulteriori orizzonti per il cammino ecclesiale diocesano

Ma insieme alle statistiche dei sacramenti, ai documenti prodotti in questi anni, allo stato della diocesi, ha scritto monsignor Marino, «nella mia bisaccia di pellegrino consegno ai piedi degli Apostoli i volti e le storie raccolte negli incontri sinodali vissuti nelle tre zone pastorali, gli incontri con i fidanzati e le famiglie, le ansie e le fatiche dei presbiteri e dei religiosi, le attese e le speranze dei giovani, la saggezza e la prudenza degli anziani. Al successore di Pietro, presentando la nostra amata chiesa nolana, porrò la stessa domanda che il mio venerato predecessore mons. Umberto Tramma rivolse nella cattedrale di Nola il 23 maggio 1992 a papa Giovanni Paolo II, mutuando la domanda all’Apostolo al termine del discorso di Pentecoste: "Che cosa dobbiamo fare?" (At 2,37). Sono certo che, come in quella storica visita nella quale San Giovanni Paolo II mise da parte il discorso che aveva preparato e improvvisò una risposta a braccio la quale finalmente tracciò un cammino di rinnovato entusiasmo, così anche questa volta papa Francesco saprà indicarci nuovi e ulteriori orizzonti per il nostro cammino di chiesa».

Giovedì mattina i vescovi campani incontreranno papa Francesco  

Momento centrale della Visita sarà l’incontro con papa Francesco previsto domani mattina, 11 aprile. Ad incontrare il papa saranno: monsignor Antonio di Donna, vescovo di Acerra e presidente della Conferenza episcopale campana; monsignor Orazio Soricelli, Arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni; monsignor Sergio Melillo, vescovo di Ariano Irpino-Lacedonia; monsignor Arturo Aiello, vescovo di Avellino; monsignor Angelo Spinillo, vescovo di Aversa; monsignor Felice Acrocca, arcivescovo metropolita di Benevento; monsignor Pietro Lagnese, vescovo di Caserta e arcivescovo di Capua; monsignor Giuseppe Mazzafaro, vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti; abate dom Riccardo Luca Guariglia, osb, ordinario dell’abbazia di Montevergine; monsignor Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli; monsignor Michele Autuoro, vescovo ausiliare di Napoli; monsignor Francesco Beneduce, vescovo ausiliare di Napoli; monsignor Gaetano Castello, vescovo ausiliare di Napoli; monsignor Giuseppe Giudice, vescovo di Nocera Inferiore-Sarno; monsignor Francesco Marino, vescovo di Nola; monsignor Tommaso Caputo, arcivescovo – prelato e delegato pontificio di Pompei; monsignor Carlo Villano, vescovo di Pozzuoli e vescovo di Ischia; monsignor Andrea Bellandi, arcivescovo metropolita di Salerno-Campagna-Acerno; monsignor Pasquale Cascio, arcivescovo di Sant’Angelo Dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia e vice presidente Cec; monsignor Francesco Alfano, arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia; abate dom Michele Petruzzelli, ordinario dell’abbazia SS. Trinità di Cava de’ Tirreni; monsignor Giacomo Cirulli, vescovo di Teano-Calvi, vescovo di Alife-Caiazzo, vescovo di Sessa Aurunca; monsignor Antonio De Luca, vescovo di Teggiano-Policastro e segretario della Cec; monsignor Vincenzo Calvosa, vescovo di Vallo della Lucania.

La visita dal Santo Padre è prevista per domani 11 aprile alle 9:00. Alle 15:00, poi, i vescovi incontreranno il Dicastero per la Comunicazione. Alle 18.00 è prevista la Messa nella Basilica di San Paolo fuori le Mura.

Venerdì 12 aprile, ultimo giorno della Visita ad Limina, alle 8:45 è previsto l'incontro con il  Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; alle 10:00 con il Dicastero per la Cultura e l’Educazione e alle 12:00 con la Segreteria di Stato e Sezione Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali.






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