Si chiude la porta del Giubileo ma si apre il tempo per continuare a raccogliere i doni della misericordia di Dio, della sua grazia; Dio infatti non abbandona il suo popolo, come ha ricordato anche la Sacra Scrittura al centro della Santa Messa che ieri, nella Cattedrale di Nola, ha celebrato la chiusura locale dell'Anno Santo. Tutte le comunità parrocchiali della diocesi di Nola, si sono ritrovate a Nola, per vivere il solenne momento con il vescovo Francesco Marino.
Il vescovo Marino: «Provvidenziale celebrare la chiusura dell'Anno Santo celebrando la Santa famiglia di Nazareth»
La Chiesa tutta, ieri 28 dicembre, ha celebrato anche la Festa dalla Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe: «È provvidenziale che la chiusura del Giubileo cada nel giorno in cui la Chiesa celebra la santa Famiglia di Gesù Maria e Giuseppe, presentando la famiglia di Nazareth come il modello esemplare di una famiglia santificata dalla grazia, della famiglia cristiana, quindi anche della famiglia come principio di unità e di pace all'interno dell'ordine sociale - ha detto il vescovo Francesco Marino durante l'omelia -. La parola di Dio che abbiamo ascoltato in questa festa ci ricorda, carissimi tutti, la responsabilità che noi abbiamo, la corresponsabilità verso la famiglia, non soltanto le nostre famiglie, ma la famiglia nella vita sociale, nella vita pubblica per il bene del mondo. Concludere questo Giubileo, almeno nelle nostre Chiese locali, proprio in questo giorno, credo abbia un profondo significato. La parola che abbiamo ascoltato ci ha ricordato che nel Signore la comunità cristiana è strutturata nel corpo di Cristo e, mediante la carità, i rapporti familiari cristiani sono strutturati nel Signore, trovano la loro origine, la loro espressione, il loro modo di essere, la loro direzione, la loro finalità da questa semplice piccola espressione “nel Signore”, in Gesù Cristo. Ecco perché la Chiesa è in relazione alla famiglia, la famiglia è in relazione alla Chiesa», ha aggiunto il vescovo.
Il vescovo di Nola: «Il Concilio Vaticano II ci dice che la famiglia esiste anche per la pace universale»
Monsignor Marino ha richiamato anche il Concilio Vaticano II: «Nella Gaudium et Spes, il Concilio ci dice che la famiglia esiste anche per la pace universale. La festa di oggi, nella chiusura del Giubileo, invita all'apertura di un percorso di pace nella nostra comunità, nella società, nel mondo, possibile attraverso la testimonianza, la coerenza, il tessuto autentico di famiglie cristiane vere, autentiche. Se noi formiamo famiglie vere, famiglie autentiche, famiglie corrispondenti al disegno di Dio, alla volontà di Dio, noi stiamo mettendo delle pietre fondamentali per la costruzione della pace. Siamo responsabili della pace e direi che il primo passo da compiere sarebbe proprio quello di vivere la famiglia: famiglie unite, stabili, famiglie dove si vede l'amore, famiglie dove si testimonia l'amore per il bene della vita. Chiediamo allora al Signore Gesù e chiediamo anche a Maria Giuseppe questo grande dono, di prestare attenzione costante alla famiglia e a questo progetto di Dio sulla famiglia, di cui noi come cristiani siamo responsabili per noi, per la Chiesa e per il mondo».