Un'iniziativa giubilare è quella promossa dalla Compagnia San Paolino di Nola nel segno del Santo patrono cittadino la cui testimonianza di fede brillante ancora oggi della luce della Carità di Cristo.
Domani 8 giugno, Solennità di Pentecoste, insieme ai Maestri di Festa dell'edizione 2025 della Festa dei Gigli e alla comunità ospedaliera del nosocomio Santa Maria della Pietà, i soci della Compagnia prenderanno parte, alle 17:30, alla Celebrazione eucaristica presieduta dal vicario generale, monsignor Pasquale Capasso.
«Fare festa con e per il nostro santo patrono Paolino vuol dire vivere la gioia del Vangelo – sottolinea la presidente della Compagnia, Giusi Lanzaro -. Paolino ha fatto della sua vita un segno di speranza e carità, il suo cuore e la sua casa erano aperti a quanti cercavano conforto, vicini e lontani. È per questo insegnamento che, ogni anno, noi facciamo festa: fu la sua prossimità a tutti che portò i nolani ad accoglierlo con gioia al ritorno della prigionia, celebravano il ritorno di un padre e di un fratello, di un uomo di speranza – continua la presidente -. Come Compagnia vogliamo provare a vivere nel solco della prossimità di Paolino: la festa è per tutti e di tutti, soprattutto di chi in questo momento è afflitto dal dolore, dalla malattia e fa difficoltà a percepire la speranza. In questo anno giubilare vogliamo farci pellegrini di speranza su questo territorio. Ringrazio i Maestri di Festa e la direzione dell’Asl Na 3 Sud per aver accolto il nostro invito».
Papa Leone XIV ricorda Paolino di Nola: maestro di unità e missione
Il Santo Padre Leone XIV ieri mattina ha ricevuto in Udienza, in Sala Clementina, i partecipanti all'Incontro annuale dei moderatori delle associazioni di fedeli, dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità. Durante il discorso ha richiamato San Paolino di Nola:
«Unità e missione sono due cardini della vita della Chiesa, e due priorità nel ministero petrino. Pertanto, invito tutte le associazioni e i movimenti ecclesiali a collaborare fedelmente e generosamente con il Papa soprattutto in questi due ambiti. Anzitutto nell’essere lievito di unità. Tutti voi fate continuamente l’esperienza della comunione spirituale che vi lega. È la comunione che lo Spirito Santo crea nella Chiesa. È un’unità che ha il suo fondamento in Cristo: Lui ci attrae a sé e così ci unisce anche fra noi. Così ne parlava San Paolino di Nola scrivendo a Sant’Agostino: "Abbiamo un unico capo, unica è la grazia che ci inonda, viviamo di un unico pane, camminiamo su un’unica strada, abitiamo nella medesima casa. […] Noi siamo una cosa sola, tanto nello spirito che nel corpo del Signore, per evitare di essere nulla se ci separiamo da quell’Uno" (Lettera 30, 2)».