Sacro Cuore di Gesù: domani la Giornata di preghiera per la santificazione del clero

Domani al Seminario vescovile di Nola la celebrazione Giornata di preghiera per la santificazione del Clero con dom Donato Ogliari, abate di San Paolo fuori le Mura

In occasione della Solennità del Sacro Cuore di Gesù, il presbiterio diocesano e il vescovo Francesco Marino si ritroveranno domani, 27 giugno, alle 9:30, presso la Cappella del Seminario vescovile di Nola, per celebrare la Giornata di preghiera per la santificazione del Clero.

A guidare la meditazione sarà dom Donato Ogliari  osb, abate di San Paolo fuori le Mura, già ospite in diocesi lo scorso 11 marzo, in occasione del ritiro quaresimale dedicato ai sacerdoti.

Presbiteri: chiamati a essere pastori secondo il cuore di Cristo

Il cuore di Cristo è stato al centro della meditazione che papa Leone XIV ha donato ai seminaristi di tutto il mondo in occasione del loro giubileo:. «Il cuore di coinvolge tutti gli aspetti della vita. Non c’è niente di voi, infatti, che debba essere scartato, ma tutto dovrà essere assunto e trasfigurato nella logica del chicco di grano, al fine di diventare persone e preti felici, “ponti” e non ostacoli all’incontro con Cristo per tutti coloro che vi accostano. Sì, Lui deve crescere e noi diminuire, perché possiamo essere pastori secondo il suo Cuore», ha esordito il Santo Padre.

Nell'omelia della Santa Messa Crismale dello scorso 17 aprile, il vescovo di Nola, Francesco Marino, aveva esortato i presbiteri a vigilare per non cadere nelle tre tentazioni vissute da Gesù nel deserto. La prima tentazione, "trasformare le pietre in pane" è messa in relazione da monsignor Marino con l'uso dell'autorità ministeriale: «non dimentichiamo mai, come ci ha garantito la profezia di Isaia, che la nostra ricompensa è il salario e non la parcellasiamo operai della vigna e non professionisti di categoria; servi inutili o, meglio, “gratuiti” e non imprenditori. Un prezioso criterio di discernimento per dire che il nostro ministero non ci chiede di usare superpoteri o possibilità, anche economiche, che altri non hanno», ha scrive il vescovo.  La seconda tentazione è invece definita da monsignor Marino «illusione del “massimo rendimento con minimo sforzo”. È quello che gli aveva proposto Satana quando, mostrandogli in un attimo tutti i regni della terra, gli promette tutto a patto che si inchini a lui. Non si scende a patti con il diavolo! Nessuno ci inganni: le conquiste nel ministero sono possibili attraverso il duro lavoro quotidiano, fatto di sacrifici e impegni, di studio e preghiera, di passione e abnegazione», ha sottolinea. Per la terza tentazione, monsignor Marino richiama il rischio «di tentare Dio, volendo verificare se realmente sta dalla nostra parte. È questa una questione di maturità nella fede. Il Signore ci ha chiamati amici, gli apparteniamo, siamo oggetto e destinatari della sua promessa d’amore. Razionalmente ne siamo convinti, ma potremmo chiederci: nello scorrere degli anni di vita e di ministero quanto stiamo curando l’amicizia con il Signore Gesù?», domanda il vescovo. 

Un cuore fiammeggiante coronato di spine che arde d'amore per l'umanità

La Solennità del Sacro Cuore di Gesù è una festa mobile in quanto legata a quella del Corpus Domini. Cade infatti sempre il venerdì successivo alla celebrazione della Festa del Santissimo Corpo e Sangue di Nostro Signore. Le prime devozioni pubbliche risalgono al XVII secolo. In particolare, la diffusione del culto si deve alla religiosa visitandina Margherita Maria Alacoque (1647-1690) che per 17 anni visse apparizioni di Gesù che le domandava appunto una particolare devozione al suo cuore. La religiosa vide anche il cuore dle Signore: una prima volta vide il cuore con su un trono di fiamme circondato da una corona di spine; una seconda volta, vide Cristo sfolgorante di gloria con il petto aperto da scintillanti fiamme. È il Signore ha chiedere l’istituzione di una festa per onorare il Suo Cuore e per riparare, attraverso la preghiera, le offese ricevute. La festa fu resa obbligatori per la Chiesa tutta da Pio IX nel 1856. Nel 1995, poi, san Giovanni Paolo II istituì in questo stesso giorno la Giornata mondiale di preghiera per la santificazione del clero.  

«La devozione al Cuore di Cristo non è il culto di un organo separato dalla Persona di Gesù. Ciò che contempliamo e adoriamo è Gesù Cristo intero, il Figlio di Dio fatto uomo, rappresentato in una sua immagine dove è evidenziato il suo cuore. In questo caso il cuore di carne è assunto come immagine o segno privilegiato del centro più intimo del Figlio incarnato e del suo amore insieme divino e umano, perché più di ogni altro membro del suo corpo è «l’indice naturale, ovvero il simbolo della sua immensa carità», ha scritto papa Francesco nell'Enciclica Dilexit nos, sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cristo.








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