di don Gianluca Di Luggo
Nel panorama della santità cristiana, Sant’Antonio da Padova (1195–1231) continua ad esercitare un fascino e un’influenza profondamente attuali, nonostante siano passati quasi otto secoli dalla sua morte. Dottore della Chiesa, grande predicatore e instancabile missionario, Antonio non è soltanto il “Santo dei miracoli”, ma un modello ancora vivo per la Chiesa di oggi, specialmente nel campo della missione.
Nato a Lisbona e divenuto francescano a seguito dell’incontro con i primi martiri dell’Ordine, Antonio visse la missione come dimensione integrale della sua vocazione. Non fu inviato in terre lontane – sebbene lo desiderasse – ma portò avanti la sua opera evangelizzatrice soprattutto in Europa, in particolare nel Nord Italia e nel Sud della Francia. Il suo annuncio non era solo parola, ma testimonianza di vita, passione per la verità del Vangelo e attenzione concreta ai poveri e agli ultimi.
Oggi, in un mondo segnato da secolarizzazione, crisi di fede e nuove povertà – materiali e spirituali – Sant’Antonio ci invita a riscoprire una missione fatta di prossimità, ascolto e testimonianza credibile. La sua predicazione, profonda e accessibile, sapeva parlare al cuore delle persone; la sua conoscenza delle Scritture era mossa non da erudizione sterile, ma da un amore ardente per Cristo e per la salvezza delle anime. In questo senso, Antonio è un patrono ideale per una missione “in uscita”, come spesso richiama Papa Francesco: una Chiesa che non aspetta, ma che si fa prossima, che non giudica ma accoglie, che non impone ma propone con dolcezza e verità.
La carità è l’altro grande asse della missione antoniana. I suoi miracoli, spesso legati a bisogni concreti (un pane condiviso, un figlio ritrovato, un debito sanato), mostrano un uomo profondamente attento alla sofferenza. Le iniziative sociali nate nel suo nome – come l’Opera Antoniana o il Pane dei Poveri – proseguono questa dimensione caritativa della missione, ricordando che l’evangelizzazione passa anche dal pane spezzato e dalla dignità restituita.
Infine, la figura di Sant’Antonio parla ai missionari di oggi del coraggio della verità. Nei suoi sermoni non mancavano parole forti contro le ingiustizie, le ipocrisie del potere, l’indifferenza. Anche la missione contemporanea, per essere fedele, deve saper coniugare misericordia e profezia, compassione e denuncia.
In un tempo frammentato e disorientato, Sant’Antonio da Padova rimane un faro di luce evangelica: un santo “moderno” che parla alle ferite di oggi con la forza senza tempo del Vangelo. La sua attualità non sta nel moltiplicarsi delle sue immagini o delle sue devozioni, ma nel fatto che continua a insegnarci come essere missionari nel cuore del mondo, con intelligenza, cuore e fede.