Per l'intera giornata di domani, domenica 20 luglio, dalle 9:00 alle 22:00, il Forum internazionale di Azione cattolica (Fiac) ha lanciato l'iniziativa di preghiera per la pace nel mondo. Tanti gli scenari di guerra, tantissime le vittime. Recente è l'attacco al complesso della Sacra Famiglia a Gaza, appartenente al Patriarcato Latino, colpito dall'esercito israeliano: la Conferenza episcopale italiana e il Patriarcato latino di Gerusalemme hanno condannato il raid nel quale è stato ferito anche il parroco della comunità.
Una giornata di preghiera per la pace
In una nota il Fiac ha diffuso le indicazioni, invitando a leggere l'invocazione per la pace scritta in occasione della prima edizione dell'iniziativa "Un minuto per la pace". L'invito è a pregare in modo semplice e capillare, il 20 luglio: insieme al Papa, durante l'Angelus, in parrocchia o durante un'iniziativa associativa, durante o al termine della Santa Messa.
«Questo momento può diventare l’occasione per organizzare nelle settimane successive, come associazione ai vari livelli, iniziative di dialogo che favoriscano la comprensione di tutti i soggetti coinvolti nei conflitti, con una speciale attenzione a curare varie fonti di informazione», spiega il Fiac.
La Cei e il Patriarcato latino di Gerusalemme condannano l'attacco alla chiesa di Gaza
La preghiera si aggiungerà alla voce di quanti chiedono che le armi tacciano. In particolare si chiede che cessi la distruzione di Gaza e della sua popolazione.
A seguito dell'attacco alla chiesa della Sacra Famiglia di Gaza dello scorso giovedì, 17 luglio, in cui si sono registrati tre morti e nove feriti, la Presidenza della Conferenza episcopale italiana ha immediatamente condannato il raid, nel quale è rimasto ferito anche il parroco della comunità, padre Gabriel Romanelli. «Apprendiamo con sgomento dell’inaccettabile attacco alla chiesa della Sacra Famiglia di Gaza. Esprimiamo vicinanza alla comunità della parrocchia colpita, con un particolare pensiero a coloro che soffrono e ai feriti, tra i quali padre Gabriel Romanelli. Nel condannare fermamente le violenze che continuano a seminare distruzione e morte tra la popolazione della Striscia, duramente provata da mesi di guerra, rivolgiamo un appello alle parti coinvolte e alla comunità internazionale affinché tacciano le armi e si avvii un negoziato, unica strada possibile per giungere alla pace. Ringraziamo la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, per il suo messaggio di solidarietà e quanti, in queste ore, stanno manifestando la loro prossimità alla Chiesa cattolica».
Anche il Patriarcato Latino di Gerusalemme è intervenuto con una nota sia per condannare sia per far sapere di assicurare l'assistenza essenziale a tutte le famiglie colpite e non solo quelle cristiane. «All'indomani del grave attacco al complesso della Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, Sua Beatitudine il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei latini insieme a Sua Beatitudine Theophilos III, Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, sono entrati questa mattina a Gaza come parte di una delegazione ecclesiastica, esprimendo la comune sollecitudine pastorale delle Chiese di Terra Santa e la loro preoccupazione per la comunità di Gaza. Durante il soggiorno, la delegazione incontrerà i membri della comunità cristiana locale, offrirà cordoglio e solidarietà e sarà al fianco di coloro che sono stati colpiti dai recenti eventi. Sua Beatitudine il Cardinale Pizzaballa valuterà personalmente i bisogni umanitari e pastorali della comunità, per aiutare a guidare la presenza e la risposta continua della Chiesa. Su richiesta del Patriarcato latino e in coordinamento con i partner umanitari, è stato assicurato l'accesso per la consegna di assistenza essenziale non solo alla comunità cristiana ma anche al maggior numero possibile di famiglie. Si tratta di centinaia di tonnellate di scorte alimentari, kit di pronto soccorso e attrezzature mediche urgentemente necessarie. Inoltre, il Patriarcato ha assicurato l'evacuazione di persone ferite nell'attacco verso istituzioni mediche al di fuori di Gaza, dove riceveranno le cure del caso. Ringraziamo Sua Santità Papa Leone XIV che ha chiamato il Cardinale Pizzaballa e il Patriarca Theophilos all'ingresso a Gaza per offrire il suo sostegno, la sua vicinanza e le sue preghiere. Preghiamo per la sicurezza della delegazione e per la sospensione delle attività militari durante la visita. Il Patriarcato latino rimane fermo nel suo impegno verso la comunità cristiana e l'intera popolazione di Gaza. Non saranno dimenticati, né abbandonati».