Radio Carpine Visciano si prepara a festeggiare i cinquant'anni di vita

Il prossimo 19 luglio, presso la Basilica Maria Santissima Consolatrice del Carpiniello, la Piccola Opera della Redenzione darà il via a un ciclo di eventi per il mezzo secolo di vita, che ricorre nel 2026, della radio fondata da padre Arturo D'Onofrio

Il prossimo sabato, 19 luglio 2025, la Piccola Opera della Redenzione ha organizzato una giornata tra ricordi e festeggiamenti per la Radio Carpine Visciano che nel 2026 spegnerà cinquanta candeline dalla sua nascita. Fondata nel 1976 da padre Arturo D'Onofrio, si sta lavorando per consolidare la presenza dell'emittente anche nell'era digitale e portare così avanti quella che fu una sfida di evangelizzazione.

Verso i cinquant'anni di Radio Carpine Visciano

Il prossimo sabato l'appuntamento è alle 9:30 presso la Basilica Maria Santissima Consolatrice del Carpiniello per vivere insieme ai tanti collaboratori e sostenitori della radio una giornata di testimonianze e ricordi.

«Il 23 settembre 1976, padre Arturo D'Onofrio ebbe l'intuizione, su suggerimento di don Bruno La Manna, d'istallare un'antenna che trasmettesse la voce della Piccola Opera della Redenzione e così nacque Radio Carpine (99, 50 e 130, 50 Megahertz) con la direzione responsabile, appunto, di don La Manna, che si mise all'opera, attorniato da un gruppo di giovani viscianesi volontari, tra cui il primo speaker, Bruno Passuello, fratello laico della Piccola Opera. Tra gli storici collaboratori ci sono Ariosto Prudenziano, Domenico Montanaro, Domenico Conte, Felice Montella; di poi, seguiti a ruota, da Giosuè Lieto, Nicola Santorelli, Domenico Napolitano, Angelo D'Onofrio, Giovanni Conte e tanti altri, fino ad arrivare nel tempo a quasi duecento collaboratori che hanno reso possibile la vita della nostra emittente comunitaria», ha dichiarato il superiore dei Missionari della Divina Redenzione del Santuario di Visciano, padre Argemiro Betancur.

Padre Betancur, nel suo racconto, ha evidenziato che «Radio Carpine ha come compito primario quello di annunciare il Mistero della Redenzione attraverso programmi di vario genere: sono messi in onda programmi religiosi, di attualità, d'informazione locale. Inoltre, questa emittente è stata impegnata in iniziative locali, per la promozione della cultura e della gioventù».

Non sarà un anno solo di festeggiamenti ma anche di obiettivi per Radio Carpine Visciano: «Si sta lavorando perchè arrivi a tutte le nazioni dove i missionari della Divina Redenzione e le Piccole Apostole portano avanti il carisma e la spiritualità della Redenzione del Servo di Dio, padre Arturo D'Onofrio», ha concluso padre Betancur.

Per padre Arturo D'Onofrio la radio come nuova forma di evangelizzazione

Arturo D’Onofrio nasce a Visciano (Na), l’8 agosto 1914, da Luigi e Chiara Fusco. Quinto di sei figli, fin da piccolo manifesta una forte sensibilità religiosa, una particolare devozione per l’Eucaristia e per la Vergine Consolatrice del Carpinello, esprimendo precocemente il desiderio di diventare sacerdote. Entra nel Seminario vescovile di Nola nel 1926 che lascia, nel 1932, per entrare nel Pontificio istituto missione estere (Pime) dove però, per motivi di salute, non può continuare il suo percorso. Così, nel 1937, viene subito accolto da monsignor Egisto Domenico Melchiori, già vescovo di Nola, nella diocesi di Tortona, dove completa i suoi studi teologici. In questo periodo conosce san Luigi Orione e ha come confessore san Giovanni Calabria, entrambi fonte di ispirazione per la fondazione della sua Opera. Il 12 marzo 1938 è ordinato sacerdote a Tortona.

Nell’agosto del 1943 dopo aver confidato al suo vescovo di voler fondare un’Opera per i ragazzi poveri e abbandonati del Meridione, don Arturo ottiene il permesso di recarsi nel paese natale per qualche mese. Gli eventi della seconda guerra mondiale, però, gli impediscono di ritornare a Tortona. E proprio nel giorno della Vigilia di Natale del 1943, ai giovani dell’Azione Cattolica che lo attendevano nella casa paterna per gli auguri, si presenta con un bambino di Casamarciano (Vincenzo Nappi) dicendo: «Ecco il mio primo uccellino che allieterà con il suo cinguettio la mia casa»: aveva così inizio la Piccola Opera della Redenzione. Nascono in questi anni gli orfanotrofi di Visciano e Torre Annunziata. Qui, nel 1945, don Arturo incontra, i coniugi Angelo Maresca e Anna Vitiello, che da subito diventano suoi sotenitori e collaboratori nella cura degli orfanelli.

Divenuta vedova, Anna Vitiello si consacra a Dio, dando vita, l’11 febbraio 1948, con padre Arturo D'Onofrio, allaCongregazione delle Piccole Apostole della Redenzione, riconosciuta poi da papa Paolo VI nel 1978. Un mese dopo, inizia la costruzione del primo Villaggio del Fanciullo, sul terreno donato dal vescovo di Nola, monsignor Michele Camerlengo, a Visciano. Don Arturo organizza un “pellegrinaggio delle pietre”: migliaia di persone portano a piedi da Schiava (frazione del comune di Casamarciano) le pietre per la costruzione. Un ‘miracolo’ che si ripete ogni volta che don Arturo costruisce una nuova opera a Visciano. Ma lo zelo per il Vangelo non impegna don Arturo solo nella cura dei poveri: per la diffusione della buona stampa fonda, nel 1947, la rivista “Redenzione” e, nel 1952, presso l’Istituto professionale per Arti e Mestieri “Anselmi”, nato sempre per sua iniziativa, la Libreria editrice redenzione (Ler).

Don Arturo - ormai per tutti padre Arturo - per i dieci anni dell’Opera, dà origine al primo seminario ‘Vocazionario’ per giovani desiderosi di divenire sacerdoti e dedicarsi all’educazione dei bambini: nasce così la Congregazione religiosa dei Missionari della Divina Redenzione che sarà riconosciuta da papa Giovanni Paolo II il 19 marzo 1992. Intanto l’Opera si diffonde all’estero, raggiungendo negli anni la Colombia, il Guatemala, l’El Salvador, il Messico e l’India. Padre Arturo viaggia visitando questi territori e continua a farsi costruttore per Dio - nel 1971 inaugura un nuovo Santuario poi elevato a Basilica Pontificia - e a escogitare nuovi modi di evangelizzazione - nel 1976 inaugura una delle prime radio trasmittenti cattoliche della zona, “Radio Carpine Visciano”. Instancabile, fino alla fine: il 3 novembre 2006, a 92 anni, dopo una lunga malattia, muore nella sua Visciano.




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