La Diocesi di Nola ospite, anche nel mese di agosto, della trasmissione radiofonica di Rai Radio 1 "Ascolta si fa sera". Nei prossimi giovedì agostani, andrà in onda una breve riflessione a cura del direttore dell'Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi di Nola, Mariangela Parisi, consacrata dell'Ordo Virginum.
Le puntate sono in programma dal lunedì al venerdì dalle 20:58 alle 21:00, il weekend dalle 23:05 alle 23:12. La trasmissione "Ascolta si fa sera" è uno spazio di riflessione interreligiosa su temi dell'attualità e dello spirito. Cattolici, ebrei ed evangelici per sette giorni accompagnano gli ascoltatori alla fine della loro giornata.
Il nostro nome promemoria per la santità
Per il primo appuntamento, in onda ieri 7 agosto, Parisi ha scelto di riflettere sul legame tra nome di battesimo e mistero della Trasfigurazione del Signore. Questo il testo della riflessione.
«Sta per chiudersi questa giornata, un ponte spirituale che, collegando la Festa della Trasfigurazione del Signore, celebrata ieri, e la memoria liturgica di san Domenico di Guzman, che ricorre domani, consente al cuore di custodire la dimensione della gioia e il desiderio della lode.
Approfittiamo di questo ponte per camminare meditando su una domanda: quanto sono consapevole dello stretto legame tra il nome che porto e il mistero della trasfigurazione? Il volto luminoso di Cristo che Pietro, Giovanni e Giacomo contemplarono sul monte Tabor, è infatti immagine della felicità che ci attende e cui siamo chiamati a tendere nel nostro cammino di santità: e la strada da percorrere per giungervi è Cristo stesso.
Papa Francesco nel 2021 ricordava infatti che il nome che ci è stato dato nel battesimo non è un'etichetta o una decorazione. Potremmo dire infatti che il nostro nome è un promemoria perché ci ricorda che siamo inseriti in una grande storia di santità, quella di uomini e donne, di ieri e di oggi, che, uniti a Cristo, hanno scelto di vivere in carità. Una storia che ancora continua, di cui siamo eredi e custodi e che siamo chiamati ancora a scrivere con l'inchiostro luminoso della nostra vita».
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