Madre Teresa di Calcutta: un arcobaleno di Dio

Oggi ricorre la memoria liturgica della santa fondatrice delle Missionarie della Carità. Per inDialogo Blog la lettera a lei dedicata dalla scrittrice Filomena Carrella.

La Chiesa celebra oggi la memoria liturgica di Santa Teresa di Calcutta, fondatrice delle Missionarie della Carità. Di se stessa era solita dire: «Sono albanese di sangue, indiana di cittadinanza. Per quel che attiene alla mia fede, sono una suora cattolica. Secondo la mia vocazione, appartengo al mondo. Ma per quanto riguarda il mio cuore, appartengo interamente al Cuore di Gesù». 

Grazie, sempiterna Madre Teresa di Calcutta

La scrittrice nolana, Filomena Carrella, ha condiviso con inDialogoBlogo questa sua lettera indirizzata a Madre Teresa di Calcutta. Un testo per dirle graie per la sua testimonianza.

«L’antico arcobaleno, descritto nella Bibbia, servì a Dio, per calmare la sua ira e salvare il mondo, tu ne hai creato uno nuovo, per sottrarre quante più persone è stato possibile a un’esistenza sfortunata, causata da guerre, sofferenze e povertà. Dolcissima e tenerissima Madre Teresa di Calcutta, sei riuscita ad importi per parlare di fede, carità ed amore, regalando grazie e opere misericordiose, che avevano lo scopo di accrescere la fede cristiana e di scuotere quelle coscienze che a volte anche solo per inerzia, non si lasciavano contagiare. Tu e il nostro Dio: la consapevolezza di una religione che è viva, che non ha bisogno di nascondersi o mascherarsi, ma che riesce a vincere la tecnologia, il progresso e la scienza. Insegnando la carità cristiana, hai donato ed agito solo e per sempre nel nome dell’amore. Il tuo cieco richiamo per i più poveri, gli abbandonati, i dimenticati: questo lo spazio che hai scelto. ‘ Teresa’, la santa, diventata leggenda, che ti ha visto protagonista come la donna che diffonde l’amore, la generosità. Rapita dal sorriso, indirizzato all’intelligenza, tanto da essere amica dei più potenti del mondo. Una sorprendente ed infinita fede che contagiava tutti: un miracolo vivente che si è ripetuto innumerevoli volte per lanciare la battaglia dell’amore! Con o senza potere tutti si ‘abbassavano’ a te, chiedendo al proprio spirito di seguire il tuo esempio.
Sei nata per accorrere in soccorso delle altrui miserie, per costruire la compassione tra i popoli, per eliminare la condizione del nemico che non dorme mai, raccomandare la santa semplicità, rendere poveri e ricchi, forti, per farli diventare grandi nel bene: il dovere di tutta l’umanità. Una storia, la tua, che supera i confini della realtà. Una ‘ lettera – preghiera’ la mia: sostienici sempre! La tua figura è al di sopra di ogni mito o ideale: una piccola e minuta donna solitaria, orfana troppo giovane di un padre, che privandola della sua mancanza, la lasciò purtroppo, a vivere in un contesto economico misero, ma in cui riuscisti a seguire la strada giusta, senza abbandonarti mai alla disperazione. Ecco, quella chiamata da Dio, quella forza che ti ha sempre sostenuta, sin da piccina, hai fatto in modo tale che fosse un’eredità per il mondo. Piccola e sempiterna Madre Teresa, la piccola Agnese, che, lottando contro tutti e dovendo aspettare i dovuti tempi ed autorizzazioni, è riuscita a fare della sua vita un sogno, ricevendo la solidarietà e la stima del mondo e scegliendo il nome di Teresa. Una lettera che voli per il mondo, che sia abitato da gente buona, che reciti il ‘pater nostro’ in qualsiasi lingua, e che renda tutti uguali, donne, uomini, bambini ed anziani. La più fragile delle donne, che si è buttata a capofitto nelle sfide più grandi di lei, richiamando solitari, ribelli ed anarchici. Il tuo cuore che rimane eternamente bambino ed il tuo animo, un rosario recitato ad ogni tramonto, per ringraziare delle opere benefiche ricevute. Uno scritto per dirti ‘grazie’!».

Madre Teresa di Calcutta: dall'Albania al cuore del mondo 

Santa Teresa di Calcutta nacque il 26 agosto 1910 a Skopje, in Albania. Era la più piccola dei cinque figli di Nikola e Drane Bojaxhiu, e fu battezzata Gonxha Agnes. La formazione religiosa fu assidua fin da bambina e fu rafforzata ulteriormente dalla partecipazione alla vita della parrocchia gesuita del Sacro Cuore, in cui era attivamente impegnata. All’età di diciotto anni, mossa dal desiderio di diventare missionaria, Gonxha lasciò la sua casa nel settembre 1928, per entrare nell’Istituto della Beata Vergine Maria, in Irlanda. Lì ricevette il nome di suor Mary Teresa, come Santa Teresa di Lisieux: il 24 maggio 1937 fece la Professione dei voti perpetui.

Il 10 settembre 1946, durante il viaggio in treno da Calcutta a Darjeeling per il ritiro annuale, Madre Teresa ricevette la sua chiamata nella chiamata: con una serie di colloqui Gesù la guidò verso la fondazione delle Missionarie della Carità, suore dedite al servizio dei più poveri tra i poveri. Circa due anni di discernimento e verifiche trascorsero prima che Madre Teresa ottenesse il permesso di cominciare la sua nuova missione. Il 17 agosto 1948, indossò per la prima volta il sari bianco bordato d’azzurro. Il 7 ottobre 1950 la nuova Congregazione delle Missionarie della Carità veniva riconosciuta ufficialmente nell’Arcidiocesi di Calcutta. La Congregazione si diffuse ovunque, anche  nell’ex Unione Sovietica, in Albania e a Cuba.

Non solo, Madre Teresa fondò anche i Fratelli Missionari della Carità, le Sorelle contemplative, Fratelli contemplativi, i Padri Missionari della Carità. Formò i Collaboratori di Madre Teresa e i Collaboratori Ammalati e Sofferenti, persone di diverse confessioni di fede e nazionalità con cui condivise il suo spirito di preghiera e sacrificio. Fondò poi i Missionari della Carità Laici. In risposta alla richiesta di molti sacerdoti, nel 1991 Madre Teresa dette vita anche al Movimento Corpus Christi per Sacerdoti.

Per il suo impegno ricevette il Premio indiano Padmashri, nel 1962, e il Premio Nobel per la Pace, nel 1979. 

Durante gli ultimi anni della sua vita, nonostante i crescenti seri problemi di salute, Madre Teresa continuò a guidare la sua Congregazione e a rispondere alle necessità dei poveri e della Chiesa. Il 5 settembre 1997 la sua vita terrena giunse al termine. Le fu dato l’onore dei funerali di Stato da parte del Governo indiano e il suo corpo fu seppellito nella Casa Madre delle Missionarie della Carità. La sua tomba divenne ben presto luogo di pellegrinaggi e di preghiera per gente di ogni credo, poveri e ricchi, senza distinzione alcuna. Meno di due anni dopo la sua morte, a causa della diffusa fama di santità e delle grazie ottenute per sua intercessione, il Papa Giovanni Paolo II permise l’apertura della Causa di Canonizzazione. Il 20 dicembre 2002 approvò i decreti sulle sue virtù eroiche e sui miracoli. È stata canonizzata da papa Francesco, il 4 settembre 2016.






Questo sito web utilizza i cookie
Questo sito o gli strumenti di terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner acconsenti all'uso dei cookie.
design komunica.it | cms korallo.it.