L'Azione cattolica di Nola darà il via al nuovo anno associativo insieme ai consigli e agli educatori parrocchiali domani, domenica 28 settembre, alle 15:45, presso il Santuario Madonna dell'Arco in Sant'Anastasia. Ospite speciale sarà il responsabile nazionale dell'area Promozione associativa, Diego Grando.
Un'Ac consapevole, profetica, dedita, coraggiosa e generosa
Sono attesi almeno 400 educatori e 70 presidenti dalle associazioni parrocchiali per dare il via al nuovo anno assocativo con tutta la famiglia dell'Ac tra mometi di preghiera, riflessione e laboratori tematici di condivisione. Il convegno sarà occasione per approfondire il tema “Proprio ora germoglia. Un’Ac consapevole, profetica, dedita, coraggiosa e generosa”. «Siamo molto felici di questo nuovo anno associativo e siamo felici che venga accolta con grande entusiasmo vista la partecipazione numerosa. Quest'anno proveremo a continuare la riflessione avviata lo scorso anno sulla necessità di andare oltre il si è sempre fatto così, per cercare nuove strade, nuovi modi per fare e per essere Azione cattolica, in modo da riuscire a rispondere alle domande e le questioni di questo tempo, perché se le domande sono diverse, se i bisogni e le necessità sono diverse, allora anche le risposte devono essere diverse rispetto a quanto si faceva in passato», ha dichiarato il presidente dell'Ac della diocesi di Nola, Vincenzo Formisano.
Formisano pone anche degli obiettivi con l'inizio del nuovo anno associativo: «Vogliamo continuare a metterci pienamente e veramente in ascolto delle persone di questo tempo che camminano insieme a noi per farci compagni su strada e per farlo bisogna essere, come recita il sottotitolo del Convegno, consapevoli del tempo che stiamo vivendo e di ciò che sognano le persone, ma anche consapevoli del valore che ha l'associazione, del fatto che l'Azione cattolica abbia qualcosa da dire alla vita delle persone e perciò possa essere profetica e per poterlo fare bisogna essere però anche dediti, in senso di dedicati agli altri e non solo centrati su se stessi».
Formisano: «Accorgersi dei semi che stanno già germogliano, custodirli e stupirci»
La cura dell'associazione e l'accompagnamento dei soci sono sempre necessari e fondamentali per vivere al pieno l'Ac e di conseguenza il proprio cammino di fede. «Tutto questo nella consapevolezza che i semi di bene già germogliano, noi non dobbiamo piantare i semi di bene, perché quello lo fa il Signore per fortuna e lo fa in sovrabbondanza, il nostro compito è accorgercene, accorgerci di questi semi che già stanno germogliando, custodirli e stupirci», ha aggiunto Formisano.
La scelta dell'Ac comporta da una parte di accettare il rischio del cambiamento e dall'altro il coraggio di cambiare: «La questione sta nel concretizzare quelle intuizioni profetiche, le domande che vengono poste - anche all’interno del cammino sinodale - che le persone ci fanno, perché spesso quello che ci manca è proprio il coraggio di, uso un’iperbole, ribaltare il tavolo, di prenderci qualche rischio perché poi scegliere di cambiare implica il rischio del fallimento, il rischio di sbagliare strada, però bisogna essere sereni anche su questo. Non si può dire che così come si fa non va più bene, perché non si risponde più alle domande e alle necessità di questo tempo che sta cambiando e poi però si continua a perpetrare sempre lo stesso schema. Bisogna essere coraggiosi e prendersi la responsabilità di cambiare gli schemi restando fedeli a ciò che si è», ha concluso il presidente dell'Ac di Nola.