Spesso si crede, erroneamente, che l’obolo domenicale sia sufficiente a garantire il sostentamento del clero. Ma in molte realtà, queste risorse non coprono il necessario. Ecco perchè è fondamentale contribuire al sostegno dei sacerdoti: il loro sostegno è sostegno alle comunità.
Una Giornata per ricordare la preziosità dei sacerdoti
Un g esto di riconoscenza verso i sacerdoti che ogni giorno si prendono cura delle comunità. È questo l’invito che la Chiesa italiana rivolge ai fedeli in occasione della XXXVII Giornata nazionale di sensibilizzazione per il sostentamento del clero, in programma domenica 21 settembre 2025.
I sacerdoti, oggi più che mai, rappresentano una risorsa fondamentale. Sono annunciatori del Vangelo nella concretezza della vita quotidiana, artigiani di relazioni autentiche, punti di riferimento per famiglie in difficoltà, anziani soli, giovani disorientati o in cerca di lavoro. Con discrezione e tenacia, offrono tempo, energie e ascolto costruendo reti di solidarietà e accompagnando percorsi di fede e rinascita.
«La Giornata Nazionale - spiega il responsabile del Servizio promozione per il Sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – richiama l’attenzione sull’importanza della missione dei sacerdoti, sulla bellezza del loro servizio e sulla corresponsabilità richiesta alla comunità cattolica. È un’opportunità per esprimere gratitudine verso uomini di fede, speranza e prossimità, che ogni giorno offrono la loro vita per il bene delle comunità. Sostenerli non è solo un atto economico, ma un segno concreto di appartenenza e partecipazione ecclesiale». Aggiungnedo: «Fa riflettere il fatto che oggi le offerte deducibili a favore dell’Istituto centrale per il Sostentamento del Clero (Icsc) coprono meno del 2% del fabbisogno annuale complessivo. Dietro ogni sacerdote c’è una vita interamente dedicata agli altri. E ogni offerta, anche la più piccola, è un modo per dire ‘grazie’ e sostenere concretamente i nostri preti, permettendo loro di continuare ad essere presenza operosa nelle parrocchie».
Offerte deducibili: uno strumento ancora sconosciuto
Le offerte deducibili, istituite con la revisione del Concordato, oltre quarant’anni fa, rimangono ancora oggi uno strumento poco conosciuto e sottoutilizzato. Nel 2024, secondo i dati diramati dal Servizio promozione sostegno economico Cei, le offerte raccolte, pari a 7,9 milioni di euro, hanno contribuito al sostentamento di circa 31.000 sacerdoti attivi nelle 226 diocesi italiane, inclusi 250 fidei donum – missionari in Paesi in via di sviluppo – e 2.517 sacerdoti anziani o malati che, pur avendo concluso il loro ministero, restano testimoni di una vita spesa per il Vangelo. L’ammontare raccolto, pur significativo, resta però lontano dai 522 milioni di euro necessari a garantire una remunerazione dignitosa – attorno ai 1.000 euro mensili per 12 mesi – a ciascun presbitero.
Il contributo versato a favore dell’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero è deducibile dal reddito complessivo delle persone fisiche fino ad un tetto massimo di 1.032,91 euro annui. La deducibilità è quindi, per chi vuole approfittarne, un’opportunità in più per contribuire e costituisce un ulteriore riconoscimento dell’importanza dell’opera dei sacerdoti. Se inserita nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi), l’offerta concorrerà a diminuire la tua Irpef e le relative addizionali. Le ricevute – conto corrente postale, estratto conto della carta di credito, quietanza, contabile bancaria – sono valide per la deducibilità fiscale.