L'anima mia ha sete del Dio vivente

Terza Domenica di Quaresima: il sussidio dell'Ufficio Liturgico diocesano per la preghiera in famiglia

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L'Ufficio Liturgico diocesano ha preparato un sussidio per la preghiera in famiglia di domani, Terza Domenica di Quaresima. Uno strumento che è un invito a non trascurare la relazione con il Signore in questi giorni che ci vedono lontani dalla mensa eucaristica.

"Ogni famiglia  - leggiamo nel sussidio - allestisca nella propria casa un piccolo ‘angolo di preghiera’: un posticino in casa dedicato al dialogo personale e famigliare con il Signore. Un posticino dove disporre un’immagine sacra e il segno dei semi da piantare in questa domenica".  

Nella terza domenica di quaresima, infatti, in molte delle nostre comunità, vengono consegnati dei sacchetti di semi di grano per farli piantare da ogni famiglia della parrocchia:  "Il triste momento che stiamo vivendo - si legge ancora - chiede di perpetuare questo segno pasquale, legato alla fede semplice e forte dei nostri padri, con quello che abbiamo a disposizione nelle nostre case: lenticchie o altri legumi e cereali. Questi semi che germogliano e crescono, tra le mura della nostra 'chiesa domestica' ci facciano cogliere la bellezza di sentirci figli di un Padre che ci ama e si prende cura di noi".



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L'anima mia ha sete del Dio vivente
La famiglia "Chiesa Domestica" in preghiera
Terza Domenica di Quaresima

G.: Guida T.: Tutti L.: Lettore

G.Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.T.Amen.

G.Dio Padre, che è benedetto nei secoli, ci conceda di essere in comunione gli uni con gli altri, con la forza dello Spirito, in Cristo Gesù nostro fratello. T. Benedetto nei secoli il Signore. 

G.Gesù non ha fretta: si ferma al pozzo di Giacobbe, in un’ora improbabile, dopo un percorso improbabile. Lì ci attende, dopo aver faticato per venirci a cercare. Si tratta del pozzo di Giacobbe, quello che ha sempre dato acqua per la vita di tutta la città di Sicar. Nel dialogo con una donna dalla vita tumultuosa si rivela come fonte di acqua viva capace di estinguere ogni sete e ogni desiderio del cuore. E di dare vita, sempre! La Samaritana scopre che davanti a Gesù si può stare a cuore aperto, perché in lui non ci sono pregiudizi, ma solo la sete che ognuno abbia sete di verità. E può lasciare la brocca per comunicare ai suoi compaesani la gioia che nasce da quell’incontro. Anche in questo tempo di prova rivolgiamo al Padre la nostra preghiera umile E piena di fede, affinché ci faccia riconoscere e gustare la presenza di Gesù tra noi.


PREGHIAMO INSIEME IL SALMO 42 (41)
L1Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.

T.L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio?

L1Le lacrime sono il mio pane giorno e notte, mentre mi dicono sempre: “Dov’è il tuo Dio?”.

T.Questo io ricordo e l’anima mia si strugge: avanzavo tra la folla, la precedevo fino alla casa di Dio, fra canti di gioia e di lode di una moltitudine in festa.

L1Perché ti rattristi, anima mia, perché ti agiti in me? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

G.O Dio, sorgente della vita, tu offri all’umanità riarsa dalla sete l’acqua viva della grazia che scaturisce dalla roccia che è il Cristo salvatore: concedi a noi il dono dello Spirito, perché sappiamo professare con forza la fede in te, e annunziare con gioia le meraviglie del tuo amore. T. Amen.

LA TUA PAROLA, LUCE AI MIEI PASSI 
Ascoltate la Parola del Signore dal Vangelo secondo Giovanni 4, 5-15.19b-26.39a.40-42
In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: “Dammi da bere”. I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: “Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a 
me, che sono una donna samaritana?”. I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. 

Gesù le risponde: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: Dammi da bere!, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva”. Gli dice la donna: “Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?”. 

Gesù le risponde: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna”. 

“Signore - gli dice la donna -, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare”. Gesù le dice: “Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora - ed è questa - in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità”. Gli rispose la donna: “So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa”. 

Le dice Gesù: “Sono io, che parlo con te”. Molti Samaritani di quella città credettero in lui. E quando giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: “Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo”.

Silenzio orante

A TE SALE LA NOSTRA PREGHIERA 
G.Gesù nel Vangelo oltrepassa ogni confine di pregiudizio e si presenta alla Samaritana per chiederle da bere. Sembra che egli stesso abbia bisogno di attingere vita, come quando sulla croce dirà “Ho sete” (Gv 19,28). In realtà Gesù, via, verità e vita, desidera estinguere la nostra sete di Dio e di vita facendosi incontrare. Secondo la sua parola anche noi, nella misura in cui ci dissetiamo presso di lui, diventiamo sorgente per tutti coloro che cercano la vera via che conduce alla salvezza. In questo singolare cammino di Quaresima, segnato dalla dura prova del diffondersi minaccioso dell’epidemia, lasciamo che il deserto ci faccia provare quella sete più profonda che soltanto l’incontro con Dio può estinguere. Ogni nostra speranza non resti delusa, ma al contrario si riversi nel nostro cuore l’amore di Dio per mezzo dello Spirito e anche noi diventiamo sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna.

Per continuare, senza perdere la fiducia, il nostro cammino verso la Pasqua, invochiamo il Signore, sorgente di acqua viva. 

L.Nei momenti di fragilità, debolezza e sofferenza.T.Donaci acqua viva, Signore!

L.Quando ci sediamo stanchi al pozzo della nostra seteT.Donaci acqua viva, Signore!

L.Quando nei nostri smarrimenti ci attendi con tenerezzaT.Donaci acqua viva, Signore! 

L.Quando ci parli con segni che conquistano il cuore. T. Donaci acqua viva, Signore!

L.Quando adoriamo il Padre in spirito e verità. T. Donaci acqua viva, Signore!

L.Tu, sorgente viva che zampilla per la vita eterna. T.  Donaci acqua viva, Signore!

L.Tu, che inondi la Chiesa con l’acqua che rigenera la vita. T. Donaci acqua viva, Signore! 

G.Preghiamo anche per la difficoltà del tempo presente: 

T.Signore Gesù Cristo, medico della nostra vita, tu hai incontrato nel corso della tua esistenza donne e uomini ammalati nel corpo e nello spirito. Li hai curati, li hai consolati, e li hai anche guariti, e sempre li hai liberati dalla paura, dall’angoscia e dalla mancanza di speranza. Ai tuoi discepoli hai chiesto di curare i malati, di consolare quelli che soffrono, di portare speranza dove c’è sconforto. Ti preghiamo, Signore: benedici, aiuta e ispira tutti noi e quanti sono accanto a chi è malato. Donaci la forza, rinsalda la fede, ravviva la speranza, e accresci la carità. E così saremo in comunione profonda con chi soffre e in comunione d’amore con te, Signore, medico della nostra vita.

G.La parola di Gesù alla samaritana ci consola e ci educa. La nostra casa, come ogni situazione, è il luogo dove Dio ci raggiunge e ci dona di divenire donne e uomini che lo cercano in spirito e verità. Dio parla a noi come ad amici e ci dona lo Spirito nel quale diciamo:

T.Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.


G. Fiumi di acqua viva scorreranno dal cuore del tuo Figlio Gesù. Ascolta pietoso il grido di questo popolo: non giudicare le nostre lentezze e stanchezze, ma guarda la sete del nostro cuore e aprici il tesoro della tua grazia che santifica il cuore dei credenti. T. Amen.

INVOCHIAMO LA BENEDIZIONE DEL PADRE 
G.Concedi la tua benedizione alla nostra famiglia, o Padre, e donaci di essere lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, attenti alle necessità dei fratelli e solerti nel cammino di conversione che stiamo percorrendo in questa Quaresima.

Ciascuno traccia su di sé segno di croce mentre il genitore prosegue.

G.Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen.


AFFIDIAMOCI ALLA MADONNA 
G.All’intercessione della Madonna eleviamo una preghiera che abbracci tutti e ognuno: i malati nel loro isolamento, le famiglie nelle loro paure e tiepide attese, i medici e gli operatori sanitari che assistono i sofferenti, i ricercatori scientifici che studiano una cura adeguata, le autorità civili e militari impegnate a salvaguardare il bene di tutti noi, quanti lavorano per assicurarci i beni di prima necessità, i sacerdoti e le comunità religiose, le nostre famiglie e tutta la nostra comunità, l’Italia, l’Europa, e tutto il mondo.

T.Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.

IL SEGNO DEL SEME 
“La speranza supera tutto, perché nasce dall’amore di Gesù che si è fatto come il chicco di grano in terra ed è morto per dare vita e da quella vita piena di amore viene la speranza”  (Papa Francesco) 

Nella terza domenica di quaresima, in molte delle nostre comunità, vengono consegnati dei sacchetti di semi di grano per farli piantare da ogni famiglia della parrocchia. Le piantine sono cresciute al buio perché la tradizione vuole che questi germogli debbano essere chiari, di un colore giallino, come il grano maturo. Il triste momento che stiamo vivendo chiede di perpetuare questo segno pasquale, legato alla fede semplice e forte dei nostri padri, con quello che abbiamo a disposizione nelle nostre case: lenticchie o altri legumi e cereali. Questi semi che germogliano e crescono, tra le mura della nostra “chiesa domestica” ci facciano cogliere la bellezza di sentirci figli di un Padre che ci ama e si prende cura di noi. Qualche accorgimento per far crescere i semi: 

Qualche accorgimento per far crescere i semi:

  • mettere a bagno i semi per una notte

  • porre nel piatto il terriccio o l’ovatta

  • spargere i semi in modo uniforme

  • bagnare regolarmente senza eccedere

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