Per la stessa fede di San Paolino

Il messaggio del vescovo Marino per la Festa dei Gigli in onore di San Paolino

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«Buona festa carissimi, benedico il “frutto della terra, della vite e del lavoro dell’uomo” della nostra comunità nolana, pronto a diventare per il dono dello Spirito Santo e della fede della chiesa espressione del nostro festoso rendimento di grazie a Dio Creatore.  San Paolino interceda per noi».

Con parole di benedizione il vescovo Francesco Marino conclude il suo Messaggio per la Festa dei Gigli in onore di San Paolino vescovo alla città di Nola nel quale richiama i loghi delle corporazioni realizzati da alcuni alunni dell'Ambrogio Leone

«Ho guardato quei simboli e mi sono emozionato, colpito dalla loro pregnanza significativa, dalla loro forza evocativa, dal loro testimoniare una devozione viva ispirata dalla fede. La stessa fede di san Paolino, che oggi festeggiamo e in onore del quale sfileranno i gigli e la barca. La stessa fede di san Paolino che oggi porta me pastore della Chiesa di Nola e successore del santo vescovo, a scrivervi, cari fratelli e sorelle».  

 

 

Il testo del Messaggio

Per la stessa fede di Paolino

Una spiga di grano che svetta verso l’alto e occupa metà del volto del santo vescovo Paolino. Altri alimenti attaccati ad un pastorale ed un pastorale adornato con foglie e tralci d’uva. Ancora spighe di grano che sembrano ondeggiare al vento. Una barca che corre veloce con una vela abbellita con una croce. Un’insegna che invita a fermarsi davanti ad un giglio. Un martello e una suola. Un uomo a lavoro, davanti ad un’incudine. Un filo rosso che rischia di essere tagliato.

Dalla matita e dal cuore di alcuni giovani allievi dell’Ambrogio Leone, sono venuti fuori i simboli delle corporazioni che la tradizione ci dice abbiano accolto il santo vescovo Paolino al ritorno dalla prigionia. Ortolano, Salumiere, Bettoliere, Panettiere, Beccaio, Calzolaio, Fabbro, Sarto. E non manca quello della barca, che approdando a Rovigliano, restituì un ‘padre’ ai propri ‘figli’. Ho guardato quei simboli e mi sono emozionato, colpito dalla loro pregnanza significativa, dalla loro forza evocativa, dal loro testimoniare una devozione viva ispirata dalla fede. La stessa fede di san Paolino, che oggi festeggiamo e in onore del quale sfileranno i gigli e la barca. La stessa fede di san Paolino che oggi porta me pastore della Chiesa di Nola e successore del santo vescovo, a scrivervi, cari fratelli e sorelle.

La spiga come metà di un volto, quello di san Paolino, ci ricorda che il Signore ci invita ad essere santi, grano e non zizzania. Il formaggio che pende dal bastone pastorale ha la forma di una bisaccia, a ricordarci la santità è vivere quotidianamente, come una laboriosità fatta di paziente costanza, la grazia del battesimo. È l’essere stati lavati con quell’acqua che ci ha resi pellegrini in Cristo, che ci ha reso tralci innestati in lui, vera vite. Lui che ci ha mostrato l’immensità dell’Amore trinitario. Amore che chiede di essere accolto, curato, custodito. Amore che chiede tempo. L’insegna che pende dal giglio del beccaio è quasi un invito alla sosta ma anche ad alzare lo sguardo verso l’alto. Dio è entrato nel nostro tempo per condividerlo. Quale momento potremmo scegliere se non quello del banchetto eucaristico, della liturgia domenicale? La domenica attingiamo alla fonte della vita, centriamo lo sguardo sul senso da dare al nostro quotidiano, per essere operai del Regno, per imparare la pazienza di rammendare le suole che ci fanno camminare nella fede, per imparare a lasciarci plasmare da Dio, come il ferro si lascia plasmare dal fabbro. Un Dio che non ci delude e che non ci lascia mai soli, che ci aiuta ad usare bene il filo della nostra vita. Anche la Chiesa è segno della sua continua presenza. Quella Chiesa che come la barca che riportò san Paolino prova ad approdare nei porti dell’umanità per scaricare un solo tesoro, l’unico tesoro che san Paolino, con la sua vita, ci ha mostrato vero: la fede in Cristo Gesù, nostro Signore.

Buona festa carissimi, benedico il “frutto della terra, della vite e del lavoro dell’uomo” della nostra comunità nolana, pronto a diventare per il dono dello Spirito Santo e della fede della chiesa espressione del nostro festoso rendimento di grazie a Dio Creatore.  San Paolino interceda per noi.        

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