Rns: a Pontecitra la Festa del Ringraziamento

L'omelia del vescovo Francesco Marino: "Testimoniate la bellezza della preghiera"

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Questa mattina, presso la parrocchia Sacro Cuore di Pontecitra, i gruppi del Rinnovamento nello Spirito Santo diocesano si sono ritrovati per vivere la Festa diocesana del Ringraziamento.

Il vescovo Francesco Marino ha presieduto la celebrazione eucaristica delle ore 12.

Questo il testo della sua omelia

"Carissimi, potremmo dire anche noi stamattina, mentre con la liturgia camminiamo verso la Pasqua,  "è bello Signore stare qui con te", fare esperienza di te e della tua parola, metterci insieme in ascolto del Padre che ti parla, è bello formare con te, che mostri il tuo volto radioso, con Mosè e Elia, con i discepoli che sono chiamati a seguirti sulla via della croce, essere la tua chiesa, che tu ami: la chiesa in cui si riflette il volto tuo radioso, d'amore verso i nostri fratelli. Carissimi fratelli e sorelle del Rinnovamento nello Spirito Santo, sono contento di essere qui con voi stamattina, ospiti di questa comunità parrocchiale:  con voi che avete a cuore la preghiera intensa, che coinvolge il cuore, di lode di esultanza, che celebra in forza dello Spirito Santo. Quello di oggi è proprio il giorno liturgico adatto per poter vivere questa vostra giornata diocesana e incentivare la vostra testimonianza e crescita apostolica che siete chiamati ad esprimere in questa nostra Chiesa locale. Vi condivido la gioia, insieme ai preti vostri assistenti, ad incoraggiare il vostro cammino perché anche altri fratelli possano fare esperienza della preghiera come luogo in cui si vede il volto del Signore, in cui si comprende di più, grazie allo Spirito, la bellezza del Vangelo e del Signore. La Parola di oggi offre tanti aspetti, ne sottolieno due. L'esperienza di Abram (Gen 15,5-12.17-18) mediante il quale Dio fa alleanza, divenendo suo amico e camminando con lui. Il racconto ci presenta, secondo le categorie del tempo, l'alleanza Dio, che diviene punto di riferimento dell'esperienza di fede di Israele: Dio taglia gli animali e come fuoco ardente passa tra le carcasse e fa un a promessa che durerà di generazione in generazione, trovando il suo culmine in Gesù, in cui cielo e terra si congiungono. Lui che gli apostoli della Trasfigurazione sentono indicato come figlio prediletto e sono invitati ad ascoltarlo: non è solo il messia, è il figlio di Dio che viene a renderci tutti figli amati. E poi le parole di San Paolo (Fil 3,17-4,1): noi siamo cittadini della città di Dio, abbiamo una carta d'identità che ci fa cittadini del cielo perché figli di Dio, apparteniamo al cuore stesso di Dio. Una città che è anche la nostra meta di cui dobbiamo sentire il desiderio. E il racconto della Trasfigurazione vuole alimentare in noi questo desiderio. Gesù lungo il suo cammino proietta dal futuro di Dio nel tempo presente, l'attira su di noi facendoci già sentire figli e figlie di Dio. Anticipando l'esperienza di risurrezione, Gesù vuole incoraggiare gli apostoli nel cammino verso il padre che passerà per Gerusalemme. La Trasfigurazione è un evento nel presente, reso possibile a noi figli di Dio, nella preghiera, nella liturgia. Il Signore ci faccia camminare, ci faccia riconoscere come figli amati".

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