Siete un dito puntato sull'eternità

Le parole del vescovo Marino in occasione della celebrazione della Giornata mondiale per la vita consacrata

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Ieri sera, a Somma Vesuviana, presso la parrocchia di Santa Maria del Pozzo, si è svolta la celebrazione dei Primi vespri in occasione della Festa della Presentazione di Gesù al tempio, in cui ricorre la Giornata mondiale per la vita consacrata. 

«Cari religiosi, religiose, consacrati e consacrate, siete in questa diocesi un piccolo segno di quella realtà celebrata oggi, giornata mondiale per la vita consacrata, voluta da Giovanni Paolo II e entrata nel cammino della Chiesa - ha detto il vescovo Marino -. Una celebrazione giusta e importante proprio in questo tempo di pandemia dato che la vita consacrata è uno dei pilastri della Chiesa, carisma che viene direttamente da Dio, insieme al ministero del vescovo, sacerdoti e diaconi e a quello dei laici: ecco perché a questa giornata tengo molto. La consacrazione speciale al Signore che voi esprimete è come un dito puntato sull’eternità, sulla venuta definitiva di Dio per l’instaurazione del suo Regno: ecco perché siete un dono prezioso. E come dicevo è importante ricordare la vostra preziosità proprio in questo tempo di difficoltà per evitare di appiattire il nostro orizzonte su di esse e in generale sul presente ed avere invece lo sguardo verso il ritorno del Signore, verso quel tempo in cui saremo tutto in Lui. E questo vostro carisma non si svolge in una missione ideale, in una chiesa astratta, ma in una chiesa concreta quale quella locale: dall’educazione delle giovani generazioni alla cura degli anziani e dei malati, a sevizio della diocesi e delle parrocchie. La vostra vita è un richiamo al primato della fede, del primato del servizio ai fratelli, ad una vita casta e povera. Un richiamo che è da sprone soprattutto ai laici che si sentono sostenuti nella loro missione nel mondo, nella famiglia, nella società. Siete un richiamo all’importanza per tutti noi di camminare nel sostegno reciproco, sotto la direzione del vescovo. Un sostegno reciproco soprattutto nella preghiera, e nella preghiera in special modo per le vocazioni alla vita sacerdotale e alla vita consacrata. Anche la liturgia stasera, ricordando l’unità del popolo di Dio ci invita con queste bellissime parole: “Adorna, o Sion, la stanza per le nozze, accogli Cristo, tuo Signore”. Un invito che viviamo nei sacramenti e nella vita pastorale e che vivremo in pienezza nel Regno di Dio quando l’incontro tra Dio e il popolo, che oggi celebriamo, diverrà completo ed entreremo con Cristo nelle nozze eterne».

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