Lievito di speranza e di pace
Il Documento di sintesi del Cammino sinodale delle Chiese in Italia
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In cammino sulle orme di san Felice: lieti nella speranza, forti nelle persecuzioni, perseveranti nella preghiera
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La lettera pastorale del vescovo Francesco all'«amata Chiesa di Nola»
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il vescovo
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In cammino sulle orme di san Felice.
Lieti nella speranza, forti nelle persecuzioni, perseveranti nella preghiera.
Carissimi confratelli nel presbiterato e nel diaconato, religiosi e religiose, consacrati e consacrate, fratelli e sorelle tutti dell'amata Chiesa di Nola, la pace sia con voi!
Nella grazia del Giubileo 2025, ritorna l'annuale festa del nostro protovescovo Felice; nel suo nome ci rallegriamo come pellegrini di speranza per le strade della nostra cara città di Nola e dell'intera comunità diocesana. Su di lui, prima gemma nolana di fede in Cristo Signore, è sbocciato il fiore della nostra chiesa locale, che tra gioie e speranze, fatiche e perseveranza, offre al mondo i frutti di un'ininterrotta tradizione di fede viva e operante. Celebrando il nostro patrono, vogliamo ravvivare anzitutto i legami di comunione e filiale obbedienza al successore di Pietro che ci conferma nella fede e ci sostiene nell'unità cattolica. Siamo particolarmente grati per il dono di papa Leone XIV, che in questi primi mesi del suo pontificato, intensi e spiritualmente stimolanti, ci incoraggia costantemente a riscoprire una pace “disarmata e disarmante”. Con la sua mitezza e profondità magisteriale avvertiamo un rinnovato clima di serenità e benevolenza, necessario soprattutto in tempi complessi come i nostri che vanno affrontati con acuta lungimiranza e serena progettualità, proprio come lui ci sta insegnando.
Abbiamo vissuto di recente l'ultima assemblea del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia, ed ho percepito con mia grande gioia un'atmosfera distesa ed entusiasmante che, pur non disconoscendo la spigolosità delle tematiche affrontate, tuttavia ci ha fatto comprendere l'urgenza di un maggior affidamento allo Spirito Santo che guida la comunità cristiana verso itinerari e mete che Lui decide e gradualmente mostra. Quanto mai attuale si è rivelata in questi giorni l'intuizione magisteriale di papa Francesco che, nella Evangelii Gaudium, affermava: “Il tempo è superiore allo spazio” (cfr. EG 222-225). Con questo principio egli auspicava l'importanza di mettere in moto dei processi che richiedono tempo per svilupparsi, senza pretendere quindi di avere subito e/o di possedere o tenere in mano il risultato che ci si prefigge. Infatti, il tempo parla di un orizzonte aperto verso il futuro, mentre lo spazio richiama un limite che chiude e conclude (Messaggio per la Solennità di san Felice primo vescovo e martire).
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